Una colonnina di ricarica ogni 1000 abitanti, dicono diversi tg. Ma le cose stanno davvero così? Cosa fa a favore dell’auto il Governo Conte col decreto Semplificazioni? Poco o nulla, a nostro giudizio. Ci sarebbe qualcosina sulle auto elettriche, ma è proprio qualcosina, per giunta fumoso, blando.
Una colonnina di ricarica ogni 1000 abitanti
Sentiamo il testo della futura legge derivante dal decreto Semplificazioni. Entro 6 mesi, i Comuni dovranno disciplinare l’installazione e la gestione delle infrastrutture di ricarica. Stabilendone la localizzazione. I Comuni dovranno garantire un numero adeguato di stalli.
Eccoci al punto. Cos’è un numero adeguato di stalli? È tutto e nulla. È 100.000 stalli e 10 stalli. Dipende. Per Tizio, adeguato è tanto; per Caio, è poco.
Ma il decreto dice: un numero adeguato di stalli in funzione della domanda e degli obiettivi di progressivo rinnovo del parco dei veicoli circolanti. Cosa vuol dire? Nessuno sa rispondere. Ovvio: una risposta non c’è.
E ancora: prevedendo, dove possibile, l’installazione di almeno un punto di ricarica ogni mille abitanti. Ecco: dove possibile. Anche questo dove possibile è soggettivo. Secondo noi, la legge avrebbe dovuto stabilire dove possibile. Non il Comune.
La storia delle strisce blu
Occhio a cosa fanno i Comuni con le strisce blu, per esempio. Dovrebbero metterle solo in determinate aree. E con adeguate strisce bianche con sosta gratuita. Adeguate. Cioè?
Poi fra le norme bizzarre c’è un’eccezione: se la zona è di particolare rilevanza urbanistica, allora le strisce blu si possono disegnare per terra. Il fatto è che le periferie, come per favolosa magia, sono diventate di particolare rilevanza urbanistica: di qui, l’invasione di strisce blu per la sosta a pagamento.
Analogamente, le regole delle colonnine elettriche lascia ai Comuni margini di manovra immensi. Così non serve a niente.