in

Ferrari Monza SP1 vince il Compasso d’Oro

Nella storia del premio hanno vinto altre due Ferrari

Ferrari Monza SP1 debutto Australia

L’anno scorso, Ferrari ha annunciato l’arrivo sul mercato di una nuova serie di vetture molto speciali chiamata Icona che attualmente include due modelli: la Ferrari Monza SP1 e la Monza SP2. La prima è una monoposto mentre la seconda una biposto. Entrambe le auto sono ispirate ad alcune barchette degli anni ‘50 come la 750 Monza e la 860 Monza.

Detto ciò, la SP1 ha ricevuto nelle scorse ore il premio Compasso d’Oro durante una cerimonia di premiazione tenutasi a Milano dove erano presenti Flavio Manzoni, capo designer del Centro Stile Ferrari, e Jane Reeve, Chief Communication Officer. In particolare, la Monza SP1 è stata uno dei 18 oggetti di design ad aver ottenuto il riconoscimento durante l’appuntamento.

Ferrari Monza SP1 e SP2
Ferrari Monza SP1 interni

Ferrari Monza SP1: la bellissima monoposto si porta a casa un importante premio grazie al suo design

I giudici dell’Associazione per il Disegno Industriale (ADI) hanno premiato la monoposto del cavallino rampante per la sua capacità di proiettarsi nel futuro, facendo tesoro della memoria e senza cadere nel vintage. Assieme alla Monza SP2, la SP1 è destinata ai clienti e ai collezionisti più appassionati della casa automobilistica modenese.

Coloro che hanno avuto la possibilità di provare sia su strada che in pista la Ferrari Monza SP1, hanno dichiarato che offre un’esperienza di guida davvero appagante.

Ferrari Monza SP1 e SP2

Per quanto riguarda il premio Compasso d’Oro, è stato istituito nel 1954 dall’Associazione per il Disegno Industriale e viene assegnato ogni due anni agli oggetti più apprezzati dall’Osservatorio permanente del Design dell’ADI composto da storici, critici, designer, esperti e giornalisti specializzati.

Durante gli ultimi 66 anni hanno vinto solo 11 vetture tra cui tre Ferrari. Oltre alla Ferrari Monza SP1, infatti, hanno ricevuto il Compasso d’Oro anche la F12berlinetta nel 2014 e la FXX K nel 2016.

Lascia un commento