È ancora Lewis Hamilton a spuntarla al Mugello in un Gran Premio dedicato ai 1000 GP della Ferrari e a una Toscana che ha stregato il Circus. L’inglese fa più paura del solito ora che le vittorie messe in pratica fino ad oggi sono ben 90, ovvero ad una sola distanza dal record di uno che di nome fa Michael Schumacher.
Ma al Mugello si assiste a tre ripartenze da fermo a seguito di incidenti e otto ritiri totali che accorciano la classifica a sole 12 monoposto che vedono realmente la bandiera a scacchi. Insomma, le emozioni non sono mancate miste anche a qualche buona dose di paura. Lewis Hamilton vince partendo dalla prima posizione, sebbene durante la partenza era stato sorpreso dal compagno di squadra Valtteri Bottas che almeno in quella occasione era apparso particolarmente incisivo. Ma il finlandese riusciva a rimanere davanti a Hamilton soltanto per poche tornate visto che alla seconda ripartenza da fermo, dopo la prima serie di incidenti, veniva sopravanzato da Hamilton alla San Donato.
Lewis vede ora più vicino il settimo titolo mondiale portandosi a casa la sesta vittoria stagionale. Il vantaggio su Bottas, secondo al termine, è di 55 punti mentre aumenta quello su Max Verstappen ora a 80 punti di distacco visto l’ulteriore clamoroso ritiro proprio al Mugello dopo quello di Monza.
Albon per la prima volta sul podio
A risollevare il morale in casa Red Bull ci pensa un bravissimo Alexander Albon che finalmente riesce a far vedere qualcosa di concreto raggiungendo il suo primo podio in carriera, finendo terzo alle spalle della coppia Mercedes. In questo modo Albon riesce a far ricredere i vertici del team che avevano cominciato ad avere più di qualche dubbio sul suo conto, anche a seguito dell’exploit di Pierre Gasly a Monza.
Il team può fare ora affidamento anche sul thailandese che comunque riesce sempre a realizzare sorpassi di rilievo, anche in una pista ostica da questo punto di vista come nel caso del Mugello. Degno di nota il sorpasso all’esterno su Daniel Ricciardo alla San Donato; Albon si è ripreso un risultato che aveva annusato per molto tempo.
Alle sue spalle è finito proprio Daniel Ricciardo che era apparso in grado di riportare la Renault sul gradino più basso del podio, ma è in grado di mettere in luce le qualità velocistiche di una Renault che ormai appare in netta crescita. L’arrivo di Fernando Alonso nel 2021 potrebbe essere la scelta giusta per l’asturiano. Le ambizioni del team di Enstone sono in costante aumento e questo fa bene all’ambiente della Formula 1. Dietro Ricciardo si piazza l’unica delle due Racing Point superstiti, quella affidata a Sergio Perez che chiude in quinta posizione nella stessa settimana in cui ha subito l’annuncio del divorzio col team che più ha amato. I suoi sono punti importanti in ottica campionato costruttori, visto che Lance Stroll finisce violentemente sulle barriere ad oltre 280 chilometri orari tra le Arrabbiate a causa di una probabile foratura sull’asse posteriore.
Ferrari ancora in basso
Si comporta molto bene anche Lando Norris che con l’unica delle McLaren giunte al traguardo è sesto restando fuori da ogni possibilità di rimanere coinvolto in qualche pericolosa carambola. I suoi sono punti utili visto che Sainz rimane coinvolto nel pauroso incidente della prima ripartenza. Buon settimo posto anche per Daniil Kvyat con l’AlphaTauri finita ancora davanti alle Ferrari e davanti a Charles Leclerc che termina nono ma sale in ottava posizione dopo che a Kimi Raikkonen viene attribuita una penalità di 5 secondi per un rientro tardivo ai box. Il finlandese porta finalmente a casa due punticini che potevano valere doppio senza la penalità, peccato.
Purtroppo bisogna ancora una volta ammettere la delusione patita in Ferrari in un Gran Premio a lei dedicato in cui purtroppo ci sarà ben poco da festeggiare. Leclerc è il primo tra i piloti del Cavallino Rampante visto che finisce appunto ottavo ma in partenza aveva realizzato un balzo eccellente che lo aveva condotto fino alla terza piazza. Un piazzamento momentaneo senza illusioni visto che nel giro di poche tornate tutto si è ristabilito agli ormai noti valori in campo.
Torna in zona punti Sebastian Vettel terminando in decima posizione. C’è da chiedersi se la gara non fosse stata caratterizzata da così tante defezioni, dove sarebbero finite le due Ferrari visto che ancora una volta l’Alfa Romeo era davanti e comunque con 12 monoposto in gara non si è andato oltre le ultime posizioni della zona punti. Peccato per George Russell che con la Williams nella nuova impostazione societaria ci crede fino all’ultimo con la speranza di agguantare magari un punticino, senza riuscirci: è undicesimo. Alle sue spalle finisce Romain Grosjean che chiude la partita.
Caos e incidenti
Il Mugello è un tracciato fenomenale capace di ricevere giudizi entusiastici da tutta la pattuglia dei piloti coinvolti. Ma è ostico e vecchio stampo, stretto e ricco di curve. Uno spettacolo che ha riservato grossi colpi di scena misti a paure non proprio velate. Già all’avvio del Gran Premio della Toscana Ferrari 1000 Pierre Gasly, alla San Donato, prova a rimanere tra Kimi Raikkonen e Romain Grosjean ma finisce per colpire Raikkonen che impatta contro un Max Verstappen già afflitto da gravi problemi alla power unit. Il risultato è che Verstappen si ritira immediatamente seguito da Gasly. Quasi nello stesso frangente Lance Stroll fa andare in testacoda Carlos Sainz con Vettel che non riesce ad evitare il madrileno rimediando la sostituzione del muso della sua SF1000 seguito da Raikkonen con lo stesso problema.
Dopo sette giri alle spalle della Safety Car (verniciata di rosso per celebrare la Scuderia di Maranello) la gara ricominciava con una spaventosa carambola sul rettilineo di partenza, dove il gruppo risultava compattato dall’imminente ripartenza gestita da Valtteri Bottas. Latifi infatti cominciava la ripartenza mentre Magnussen procedeva ancora lentamente poiché Bottas non aveva ancora cominciato la reale ripartenza del Gran Premio. Dopo che Latifi scartava Magnussen alle sue spalle arrivava un incolpevole Antonio Giovinazzi che finiva per tamponare il pilota della Haas impattando anche sulla Williams dello stesso Latifi. Alle loro spalle giungeva quindi Carlos Sainz che finiva nella carambola con Giovinazzi a un passo dal capottamento.
Tutti i piloti coinvolti quindi si ritiravano fortunatamente senza aver subito conseguenze fisiche, immediatamente veniva esposta la bandiera rossa per procedere poi alla ripartenza da fermo. In questa occasione Esteban Ocon, con la Renault, rimaneva ai box per un problema ai freni che lo costringeva al ritiro.