Sentiamo il ministro dello Sviluppo economico Patuanelli alla presentazione della centrale sperimentale Vehicle-to-Grid. Il Governo monitora la fusione FCA PSA in Stellantis. Qualsiasi cambiamento porta incognite e timori. L’importante è che il governo monitori gli effetti della fusione. E che ci sia da parte di FCA, e c’è, la volontà di continuare a investire in Italia.
Il Governo monitora la fusione FCA PSA: prestito non nominato
Il prestito preso da FCA con garanzie statali parziali non viene nominato, ma è chiaro che Patuanelli fa riferimento anche a quello. Il ministtro ribadisce gli impegni dell’esecutivo Conte sul fronte dell’elettrico e i 27 miliardi di euro in 5 anni sull’industria 4.0, il matrimonio tra Fca e i francesi di Psa, che si celebrerà nella primavera del 2021, è una questione di bilanciamenti: se ci saranno delle modifiche nella filiera, che siano bilanciate. Se un fornitore perde una commessa magari ne può acquistare un’altra su altri componenti. Bisogna bilanciare più e meno, e magari guardare al più e non sempre al meno.
Il ministro guarda positivamente al piano investimenti del gruppo in Italia: quando le cose arrivano spazzano via anche le parole e mettono un faro sulle cose reali, Patuanelli dice durante l’inaugurazione alla presenza del presidente di Fca, John Elkann. L’impegno di FCA di implementare il piano è un segnale importante per il Paese e le transizioni che il gruppo sta facendo saranno seguite con attenzione perché saranno positive per la filiera, conclude il ministro.
Investimenti in Italia di FCA
In totale, gli investimenti avviati sul polo produttivo di Torino ammontano a circa 2 miliardi di euro rispetto ai 5 miliardi previsti per l’Italia. Il responsabile del mercato Emea di Fca, Pietro Gorlier, si dice sorpreso quando qualcuno mette in discussione la dimensione degli investimenti, soprattutto sminuendo il valore dell’aver portato qui, a Torino, la 500 elettrica. Un’auto elettrica non è un prodotto di nicchia, ma qualcosa che anno dopo anno diventerà una parte rilevante del mercato. E si venderà, chiosa Gorlier.