E-bike e monopattini elettrici elaborati: un nuovo trendy, un nuovo business. Perché? Facile: i micromezzi non hanno targa, i proprietari non hanno patente. Dar loro una multa quando alterano le prestazioni facendo volare i veicoli della micromobilità urbana è difficilissimo. Oltretutto, già sui 25 km/h siamo a velocità elevatissime in città: figuriamoci oltre, addirittura 50 km/h. Con problemi di frenata e curva.
E-bike e monopattini elettrici elaborati: guai per gli automobilisti
A farne le spese, gli automobilisti. Questi video su YouTube che spiegano come elaborare e-bike e monopattini elettrici, questi siti bizzarri che spuntano dal nulla. Queste inserzioni sponsorizzate sui social: tutto contro chi ha un’auto.
Se guidi la vettura, hai l’autovelox anche in centro città a 30 km/h. Se alteri i micromezzi, la fai franca quasi sempre. Pochissimi i controlli in passato delle bici sui marciapiedi, e in futuro le cose peggioreranno per tutte le infrazioni della micromobilità.
Due regolette per i monopattini
In teoria, i monopattini elettrici devono avere un motore elettrico di potenza nominale continua non superiore a 0,50 kW (500 W) e rispondere ai requisiti tecnici e costruttivi di cui al DM del 4.6.2019. In particolare per quanto attiene a:
- segnalatore acustico,
- regolatore di velocità (preimpostabile a 25 km/h), qualora in grado di sviluppare andature superiori a 20 km/h. Per l’utilizzo in aree pedonali, il regolatore di velocità deve essere impostato su velocità non superiore a 6 km/h,
- marcatura CE, prevista dalla direttiva 2006/42/CE.
Ma chi fa i controlli? Gli autovelox? Mmm… improbabile. Si assisterà a un fenomeno pericolosissimo.
Per la conduzione su strada è richiesta l’età minima di 14 anni, non è necessaria la patente. I monopattini elettrici, ove consentita la circolazione, non possono superare la velocità di 25 km/h sulla carreggiata e di 6 km/h quando circolano nelle aree pedonali. Chi verifica tutto questo?