Brutte notizie sul fronte incidenti. Come ricorda l’Unasca (Unione autoscuole), secondo i dati più recenti in fatto di cinture di sicurezza, Italia fra gli ultimi in Ue. Le statistiche europee arrivano da ETSC (Euroepan Transport Safety Council), dove nel confronto tra i vari paesi, l’Italia ne esce decisamente male. Le disparità tra i paesi sono ancora maggiori quando si tratta di indossare le cinture di sicurezza sui sedili posteriori: dal 98% in Germania e Repubblica Ceca a solo l’1% in Croazia.
Cinture di sicurezza: quali pericoli per chi ne è senza
Gli occupanti dell’auto sottovalutano ampiamente le conseguenze del mancato utilizzo delle cinture di sicurezza nella parte posteriore. I passeggeri dei sedili posteriori senza cintura, che vengono lanciati in avanti sullo schienale dei sedili anteriori, aumentano significativamente il rischio di morte. Per sé e per gli occupanti dei sedili anteriori con cintura. Quando la velocità di collisione aumenta, aumenta anche la forza sul corpo quando colpisce il sedile anteriore o il finestrino anteriore.
L’avvisatore per avvisare del sistema di ritenuta
Manuel Picardi, componente della segreteria nazionale Unasca, commenta: gli italiani di allacciare la cintura di sicurezza sui sedili posteriori, proprio non ne vogliono sapere. Fortunatamente l’Unione Europea ha previsto che dal 2025 tutti i veicoli di nuova produzione siano dotati del dispositivo reminder (avvisatore acustico) in caso di mancato utilizzo delle cinture di sicurezza anche sui sedili posteriori.
Per evidenziare la gravità della situazione e sensibilizzare l’utenza, Unasca (associazione nazionale autoscuole) e EFA (Federazione europea di autoscuole) in collaborazione con la ONG greca RSI (road safety institute) hanno prodotto il remake di un video messaggio molto forte di fine anni ’90 riportante le conseguenze sugli occupanti di un veicolo, a seguito del mancato utilizzo delle cinture di sicurezza sui sedili posteriori degli autoveicoli. Video qui.