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Sebastian Vettel attende il Nurburgring scavando tra i ricordi

Sebastian è l’ultimo ad aver vinto al Nurburgring, l’attesa che lo separa dal GP dell’Eifel la vive tra i ricordi

Vettel

Domenica si torna al Nurburgring dopo sette anni di assenza dal calendario iridato di Formula 1 per disputare quello noto come Gran Premio dell’Eifel. La pandemia da Coronavirus premia alcuni tra i circuiti più iconici e memorabili della Formula 1, compreso lo splendido impianto tedesco. Chi sicuramente torna al Nurburgring con la volontà di provare a far bene, in accordo con le scarse potenzialità di una SF1000 carica di problemi, è sicuramente Sebastian Vettel che è proprio l’ultimo ad aver vinto proprio sul tracciato che ospiterà il Gran Premio dell’Eifel.

Un ritorno alle origini

L’approdo al Nurburgring di Sebastian Vettel si configura come un perfetto ritorno alle origini. Un motivo in più per esprimere le proprie sensazioni ed emozioni, il Nurburgring per Sebastian è quindi l’occasione per fissare un appuntamento con i ricordi. L’ultima affermazione da queste parti il tedesco l’ha ottenuta con la Red Bull mentre già dopo aver preso la patente aveva deciso di fare un giro proprio al Nordschleife: “quando presi la patente ho guidato nella regione dell’Eifel proprio per girare al Nordschleife. È stato decisamente divertente perché il tracciato è tra i più emozionanti e impegnativi in circolazione. Mi sono divertito più o meno fino a metà del percorso visto che poi si sono surriscaldati i freni e ho rischiato di perdere la macchina! A parte questo episodio, il Nurburgring mi piace perché mi ricorda anche le gare di Formula BMW che all’epoca disputava una gara di supporto alla Formula 1 oltre ad essere un campionato molto ambito dai giovani” ha ammesso Vettel.

Vettel
Sebastian Vettel è l’ultimo pilota di Formula 1 ad aver vinto al Nurburgring

Ma sempre al Nurburgring Vettel ha voluto sottolineare la presenza di un incontro fondamentale per la sua carriera da pilota. Durante il fine settimana del Gran Premio riuscì a trascorrere parecchio tempo accanto a Michael Schumacher, ovvero colui che notoriamente ha rappresentato da sempre un vero e proprio idolo per l’attuale pilota Ferrari: “noi della Formula BMW siamo stati ammessi al paddock. Grazie al fatto che frequentavo molto spesso la pista di kart di Kerpen ho avuto la fortuna di poter entrare nei box della Ferrari. Avevo 16 o 17 anni e sono rimasto completamente affascinato quando ho visto tutte quelle persone vestite di rosso che correvano in giro”. Vettel non ha dubbi sul fatto che l’apporto di Schumacher sia stato fondamentale per i giovani piloti tedeschi: “la passione che Michael ha suscitato in Germania, in seguito ha aperto la strada alla mia generazione”.

La voglia di vincere in Germania

Sebastian Vettel ha poi ammesso che la voglia di vincere a casa sua è sempre stata molto forte, ancora meglio se quella vittoria fosse stata raggiunta proprio al Nurburgring. Il ricordo della sua ultima vittoria al Nurburgring è ancora vivo: “allora ero profondamente sollevato. Ho sempre voluto vincere una volta in Germania. Ma qui, dopo diversi tentativi di vincere il Gran Premio al Nurburgring, è stata una bella sensazione”. Per un purista delle corse come Sebastian Vettel, il Nurburgring è un tracciato mitico anche grazie al Nordschleife. “È una delle piste che tutti sogniamo anche se oggi la possibilità di guidare in Formula 1 sul Nordschleife non esiste più; il circuito del Gran Premio è una pista emozionante e impegnativa che normalmente dovrebbe essere sempre nel calendario iridato. È un peccato che non sia così”.

Il Nurburgring riporta inevitabilmente alla mente anche un pezzo di storia della Formula 1 ovvero il famoso incidente che coinvolse Niki Lauda nel 1976. Vettel sul tragico evento ha aggiunto: “ho parlato con Niki di quel fatto alcune volte. Ma a malapena dell’incidente vero e proprio. Mi ha detto che si trattava di una pura avventura. A quel tempo non c’era comunicazione tra il pilota in macchina e il team. Per una parte molto lunga i piloti erano completamente soli, là fuori nell’inferno verde. Era solo un momento completamente diverso, anche per le altre auto. Ma a Niki piaceva. Sono rimasto stupito di quanto fossero vividi i suoi ricordi, anche se era già passato tanto tempo”.

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