Sempre più case automobilistiche stanno effettuando la transizione verso l’elettrificazione completa ma solo pochi brand come Ferrari stanno subendo parecchia pressione vista la natura silenziosa dei motori elettrici che si scontra con il rombo erogato dalle supercar del cavallino rampante.
Antonio Bruno, automotive/industrial designer, ha pubblicato su Instagram alcuni render che ci mostrano una versione moderna della storica Ferrari 250 GT Drogo, anche conosciuta come Ferrari Breadvan.
Ferrari Breadvan: un designer immagina una versione in chiave moderna della granturismo
Si tratta di una granturismo coupé realizzata per le competizioni dalla Carrozzeria Sports Cars di Piero Drogo utilizzando il telaio di una 250 GT passo corto. L’adozione del nome Breadvan (furgone per il pane) è dovuto al suo posteriore che ricorda quello di un piccolo furgone
Il frontale di questo progetto digitale ci ricorda la SF90 Stradale e la one-off SP38 basata sulla 488 GTB. La zona inferiore, i lati e il posteriore, invece, sono dominati da elementi aerodinamici di grosse dimensioni. Da notare le minigonne laterali che sono state disegnate per manipolare al meglio il flusso dell’aria e ricordano un po’ quelle sviluppate da Lamborghini per i suoi modelli.
Per quanto riguarda il retro, questa Ferrari Breadvan moderna propone un approccio piuttosto minimalista. La vettura è stata concepita per essere completamente elettrica in quanto è dotata di quattro motori elettrici (uno per ogni ruota) e non si discosta molto da ciò che sta succedendo attualmente nel mondo reale.
Infatti, Ferrari si trova in un momento in cui sta spingendo verso l’elettrificazione. Ciò viene testimoniato dall’ultima SF90 Stradale dotata di un V8 biturbo da 4 litri abbinato a tre motori elettrici oppure LaFerrari con il sistema di recupero di energia HYKERS.
Inoltre, il SUV Purosangue, previsto per il 2022, dovrebbe essere commercializzato anche in versione ibrida. La casa automobilistica modenese sicuramente porterà sul mercato una Ferrari completamente elettrica ma per questo dovremo attendere ancora un po’ di anni.