Pochi giorni fa vi abbiamo parlato di un calo della produzione del SUV Alfa Romeo Stelvio e della Alfa Romeo Giulia a Cassino per via di una riduzione delle immatricolazioni in Cina dovute a delle nuove leggi sulle importazioni che rendono più difficile la vendita di auto nel mercato cinese. La conseguenza si è verificata nella fabbrica di Cassino dove i 530 lavoratori sono stati rispediti a casa dopo 6 mesi di lavoro.
Tale situazione ha iniziato a destare qualche preoccupazione anche ai lavoratori dello stabilimento Fiat Chrysler Termoli, ovvero il luogo dove vengono prodotti i motori delle auto della casa automobilistica milanese. La segreteria territoriale della Uilm-Uil sostiene che quanto accaduto nella struttura di Cassino potrebbe succedere anche ai circa 500 dipendenti presenti nello stabilimento di Termoli del gruppo Fiat Chrysler Automobiles.
Fiat Chrysler Termoli: quanto successo a Cassino potrebbe avere ripercussioni sullo stabilimento molisano
La paura nasce principalmente dal forte legame che c’è tra la fabbrica di Cassino e quella di Termoli. In particolare, in quest’ultimo stabilimento vengono prodotti i motori delle auto che vengono poi assemblate a Cassino. Dunque, i sindacati temono che il calo della produzione nella fabbrica del Lazio potrebbe influire anche su quella del Molise.
Proprio come i consiglieri regionali di Insieme per il Lazio, anche i sindacati del Molise chiedono quanto prima un incontro con i responsabili del gruppo automobilistico italo-americano per ricevere maggiori informazioni sul futuro dello stabilimento di Termoli e soprattutto conoscere quelle che saranno le prossime mosse di Fiat Chrysler Automobiles da attuare nei vari stabilimenti italiani. Al momento, la società di Sergio Marchionne è rimasta in silenzio.
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