Quelle di Sebastian Vettel in Ferrari sono le ultime settimane da dividere assieme. Giorni che compongono mesi di un’ultima stagione trascorsa da separato in casa che ha giovato ben poco. Il tedesco ha subito la condizione senza riuscire a riscattarsi, senza quindi trasformare la delusione in punte di orgoglio.
È un Sebastian Vettel ormai quasi spento, a tratti sovraccarico di malinconia, quello che abbiamo imparato a conoscere in questi ultimi mesi di un 2020 che di certo non avrebbe immaginato come destinatario dell’ultima stagione in Rosso. È lo stesso Sebastian visto oggi a Imola che durante la conferenza stampa di presentazione del Gran Premio ha fornito l’idea di chi non può nascondere il malessere dovuto alla condizione di vivere da separato in casa.
A fine 2020 si concluderà l’avventura, priva di lieto fine, di Sebastian Vettel in Ferrari per lasciare spazio all’Aston Martin che non vede l’ora di accoglierlo a braccia larghe per provare a ridargli sorrisi e fiducia che adesso gli mancano tanto. Elementi che dovrebbero ridonargli una dose superiore di serenità che potrebbe condurlo verso una ritrovata competitività. Sulle rive del Santerno, Vettel ci arriva per la prima volta che è anche l’ultima con la tuta della Ferrari addosso.
Malinconia e delusione
Sebastian Vettel ha già più volte ammesso che la lunga storia d’amore condivisa con la Ferrari non ha prodotto i risultati sperati. Il rammarico è tanto, misto alla malinconia, ma con la data ultima che si avvicina c’è tempo per fare spazio ai ricordi: “sono un grande sostenitore della Ferrari sin da quando ero un bambino. Mi mancherà davvero tanto la Ferrari e ogni singola persona della Scuderia. Di certo vedrò ancora tanti di loro nel paddock ma non sarà lo stesso perché ci vedremo con meno frequenza; sarà diverso rispetto a prima”.
Ma c’è anche tanta umiltà in Sebastian, che a dire il vero non è mai mancata, quando parla dei risultati che quest’anno non arrivano perché non riesce ad adattarsi ad una monoposto problematica ma che va meglio tra le mani del giovane compagno di squadra Charles Leclerc. Il 2020 è un vero e proprio anno della discordia per il tedesco: “non riesco a tirare fuori il potenziale della SF1000, al contrario di Charles che invece ci riesce. Lavoro al massimo con i miei ingegneri anche perché nella mia carriera ho sempre estratto il massimo da ogni monoposto. Quest’anno invece non ci sono ancora riuscito”.
La telefonata della separazione
La separazione tra Sebastian Vettel e la Ferrari ha rappresentata una delle tematiche più diffuse di inizio anno. Se inizialmente si era parlato di una conclusione di contratto perfettamente consensuale, poi lo stesso Vettel nel giovedì di apertura del Gran Premio d’Austria aveva ammesso con una certa schiettezza come erano andate realmente le cose.
Il tedesco infatti era stato reso partecipe di quello che sarebbe stato il suo reale destinato entro la fine di questo 2020 tramite una telefonata di Mattia Binotto. Ora il team principal della Scuderia di Maranello ha ammesso come sono andate le cose realmente proprio alla vigilia del Gran Premio dell’Emilia Romagna in programma a Imola, parlandone con Sky Sport F1. “Mi trovavo a casa e prima di chiamare Sebastian ho ripetuto mentalmente tre volte quello che dovevo dirgli e come dirglielo. La scelta su Sebastian non è stata affatto facile perché lo amiamo per quello che ha rappresentato per la Ferrari e per il modo in cui si è comportato ma anche per tutto quello che ha dato alla squadra in questi anni. Purtroppo arriva quel momento in cui devi avere chiarezza per fare scelte che guardano al futuro. Siamo vicini all’inizio di un nuovo ciclo tecnico già dal 2022 e abbiamo una squadra che si sta realizzando in ogni area. Abbiamo il dovere e l’ambizione di guardare al medio e lungo termine. Per questo va trovata la forza per compiere scelte mirate” ha ammesso Mattia Binotto.
Ma Binotto ha ammesso di essere rimasto sorpreso dalla reazione di Sebastian Vettel: “Seb non ha riattaccato. È una persona molto intelligente e nonostante quest’anno non siano mancate le difficoltà non è stato mai negativo, anzi ha proposto sempre rimanendo la persona di rispetto che è”.