Vero che gli incentivi per benzina e diesel sono finiti. Vero anche che quelli per le ibride non plug-in stanno per finire: quelli per la fascia 61-90 g/km. Ma resta un piatto succulento fatto di incentivi auto ibride plug-in ed elettriche. Cui si uniscono le promozioni delle Case, con offerte di ogni tipo su misura per i clienti di qualsiasi genere: dal privato senza partita IVA all’azienda.
Incentivi auto ibride plug-in ed elettriche: 22 milioni
Sul piatto, ci sono 22 milioni di euro di ecobonus per ibride plug-in ed elettriche. Per la fascia 0-20 g/km: quale sconto? Abbiamo 8.000 euro con rottamazione (+2.000 euro di contributo del concessionario). Si arriva al record assoluto del mega sconto di 10.000 euro. E 5.000 euro senza rottamazione (+1.000 euro di contributo del concessionario).
Fascia 21-60 g/km: risparmio sul prezzo di listino
Sono 4.500 euro con rottamazione (+2.000 euro di contributo del concessionario).
E 2.500 euro senza rottamazione (+1.000 euro di contributo del concessionario).
Più le promozioni delle Case
A questo vanno aggiunte le promozioni delle Case: wallbox, manutenzione, garanzia, polizze assicurative, pacchetto di servizi extra, finanziamenti con anticipo zero, rate abbordabili. Ricordiamo che le concessionarie sono aperte, anche col Dpcm recente, e pure nelle Regioni rosse.
Perché ci sia un vero boom delle elettriche, sarà necessario avviare un approccio strategico verso soluzioni strutturali che accompagnino la transizione tecnologica verso la mobilità a zero emissioni, includendo tutta la filiera produttiva e commerciale. Da una visione strategica sulle infrastrutture di ricarica per le nuove motorizzazioni ad un approccio fiscale sulle auto aziendali non più in deroga e finalmente allineato agli altri paesi europei, ricorda l’Unrae.
Non deve essere poi trascurato il fatto che ogni euro destinato al rinnovo del parco auto non è un regalo al settore ma piuttosto un investimento, che finora ha dato frutti positivi: sia in termini ambientali, con la rottamazione dei veicoli più inquinanti, sia come ritorno per le casse dello Stato in termini di gettito fiscale superiore allo stanziamento dedicato, chiosa l’Unione Case estere.