In casa Ferrari un nuovo modello è molto spesso seguito dalla sua variante Spider. È chiaramente anche questo il caso della Ferrari F355 Spider che nel 1995, 25 anni fa, poneva in essere il suo debutto. La variante Spider della bellissima F355 arrivava un anno dopo l’introduzione della sua versione dotata del tetto rigido fisso. La vettura segnava uno spartiacque profondo con la 348 che uno come Luca Cordero di Montezemolo, senza troppi giri di parole, aveva definito “macchina di merda”.
La Ferrari F355 aveva l’importante compito di far dimenticare con grande fretta proprio la 348 che aveva tracciato la linea di una delle Ferrari più decadenti dell’intera produzione del Cavallino Rampante. Praticamente, fare peggio di una vettura che da due pesi massimi era stata definita “instabile e pericolosa” (Ing. Nicola Materazzi) e “peggior progetto mai realizzato in Ferrari” (Ing. Mauro Forghieri) era decisamente difficile.
Col vento tra i capelli
La Ferrari F355 Spider realizza a pieni voti una vettura straordinaria, perfetta per godersi l’aria tra i capelli inebriati dal suono unico del suo coinvolgente V8 posizionato alle spalle dei due unici posti a disposizione. Il tetto viene quindi sostituito da una capote in tela semiautomatica che permette di ottenere una linea decisamente sconsigliata ai più deboli di cuore.
Se la vera novità è rappresentata dalla capote in tela che la rende straordinaria sia da chiusa che da aperta, il tratto comune con berlinetta dalla quale deriva è l’affascinante V8 aspirato montato appunto in posizione centrale. Proprio il powertrain è alla base del nome della vettura (dove la F indica appunto Ferrari) che vede nel suo 35 la cilindrata complessiva del V8 fissata in 3,5 litri e nel 5 il numero di valvole utili ad ogni cilindro. La potenza erogata era pari a 380 cavalli a 8.250 giri al minuto, tutti quanti utili a raggiungere i 295 km/h di velocità massima e i 100 km/h da fermo in 4,7 secondi.
Tornando invece alla capote, era dotata di un sistema di apertura semiautomatico gestito da una specifica centralina elettronica. Il sistema permetteva di far muovere la capote in perfetta sincronia col movimento di sedili e finestrini: semplicemente fantastico. Quando la capote veniva ripiegata scompariva al di sotto di una copertura a filo carrozzeria che rende ancora più elegante il profilo laterale di una linea unica studiata da Pininfarina.
L’esperienza in Formula 1
Di grande importanza nella gestione del progetto F355, anche Spider, è la grande esperienza maturata in Formula 1 che a metà Anni Novanta aveva prodotto introduzioni tecnologiche di ampio respiro. La permanenza in Formula 1 non risiede quindi solo alla base del propulsore ma soprattutto per altri elementi. Derivano infatti dal Circus l’iniezione elettronica, il cambio sequenziale e anche le sospensioni con ammortizzatori a controllo elettronico regolabili selezionando due modalità: Normale e Sport.
Nel 1997 sulla F355 arriverà pure il cambio elettroattuato proveniente dalla Formula 1: mancava il pedale della frizione e inserivano le marce con due bilancieri posti dietro la corona del volante. Per migliorare l’efficienza aerodinamica viene introdotto il fondo piatto, frutto di specifici studi in galleria del vento nella quale viene ottimizzato il carico aerodinamico pur senza adoperare appendici aerodinamiche che avrebbero affossato la linea elegantissima.
Con la Ferrari F355 Spider la Ferrari ritrova la sua massima espressività, in termini di prestazioni ed eleganza. Tutti condensati su una vettura che è un’icona. Auguri!