La Ferrari Testarossa è senza dubbio uno dei modelli più iconici realizzati dalla casa automobilistica modenese. La vettura fu prodotta nello stabilimento di Maranello tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli anni ‘90 ed era una delle preferite dalle star. Le origini di questa famosissima Ferrari risalgono ai primi anni ‘80 e al predecessore Berlinetta Boxer che non aveva goduto di ottimi feedback.
Lo storico marchio modenese incaricò Pininfarina di progettare la nuova auto con nome in codice Tipo F110. Il team di design era guidato da Leonardo Fioravanti che ha contribuito a realizzare diversi precedenti modelli del cavallino rampante. Altri nomi importanti del gruppo includevano Ian Cameron, Guido Campoli, Diego Ottina e Emanuele Nicosia.
Ferrari Testarossa: la vettura ha rappresentato un punto di svolta per Maranello
La Ferrari Testarossa ha rappresentato un importante allontanamento del marchio dal design sinuoso e lineare presente sui modelli precedenti in quanto il team di design ha optato per uno stile totalmente nuovo e più aggressivo. All’epoca, questo approccio andava controcorrente ma alla fine divenne iconico. La stessa cosa si può dire delle particolari strisce laterali che i designer non avevano incluso nel progetto originale.
A causa delle rigide normative presenti in diversi paesi, che vietavano l’utilizzo di grandi prese d’aria sulle auto, però le strisce sono state molto importanti e si estendevano dalle porte ai parafanghi posteriori. Rispetto alla singola unità montata sulla precedente Berlinetta Boxer, che ha causato enormi problemi di surriscaldamento, l’utilizzo di questa soluzione ha portato un miglioramento sulla Testarossa.
Fioravanti ha implementato una serie di caratteristiche innovative nel design complessivo della vettura che si sono tradotte in un coefficiente di resistenza aerodinamica pari a 0.36. Un altro miglioramento riguardava il posteriore largo quasi 2 metri il quale ha contribuito ad aumentare notevolmente la deportanza e distinguere l’auto dalle altre sportive dell’epoca.
Sotto il cofano fu installato un 12 cilindri da 390 CV
I primi esemplari della Ferrari Testarossa disponevano di un unico specchietto laterale montato in alto ma venne sostituito da un assetto più tradizionale. Inoltre, sempre le prime unità prodotte della sportiva disponevano di cerchi a bullone singolo con un diametro unico di 16.33”. Questi potevano essere abbinati solo agli pneumatici Michelin TRX, molto rari e costosi.
Su richiesta di numerosi acquirenti, però, il produttore di Maranello decise di cambiare le dimensioni dei cerchi a 16” e diversi anni dopo si è passata a una configurazione standard a cinque bulloni.
Sotto il cofano della Testarossa fu implementato un motore a 12 cilindri aspirato da 4.9 litri montato longitudinalmente, dotato di una configurazione con albero a camme in testa con quattro valvole per cilindro e un sistema di lubrificazione a carter secco.
Un esemplare fu regalo anche Don Johnson di Miami Vice
Abbinato a un cambio manuale a 5 rapporti, il propulsore proponeva un rapporto di compressione pari a 9.20:1 e una potenza di 390 CV a 6300 g/min e 490 nm di coppia massima a 4500 g/min.
In termini di prestazioni, l’auto era una delle più veloci di quell’epoca in quanto era in grado di scattare da 0 a 100 km/h in 5,8 secondi e di raggiungere una velocità massima di 290 km/h. L’apparizione nella popolare serie televisiva Miami Vice ha permesso alla Ferrari Testarossa di diventare ancor più popolare.
Un esemplare color argento del 1989, nuovo di zecca, fu regalato a Don Johnson dallo stesso Enzo Ferrari. In totale, il Cavallino Rampante ha prodotto circa 100.000 unità di questa vettura iconica.