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Ferrari 288 GTO: ecco come è stata sviluppata la leggendaria vettura

Solo 272 esemplari furono costruiti in tre anni

Ferrari 288 GTO

All’inizio degli anni ’80, le vendite delle auto stradali di Ferrari iniziavano a diminuire. Per riprendersi da questa situazione, la storica casa automobilistica modenese fece affidamento a designer e ingegneri per portare l’induzione forzata sulle vetture da strada. Il risultato fu una delle Ferrari più epiche di tutti i tempi: la Ferrari 288 GTO.

La sportiva, con nome in codice Tipo F114, entrò in fase di sviluppo nel 1983. A quel tempo, Enzo Ferrari era furioso perché le vendite delle sue auto stavano diminuendo a causa della concorrenza più forte. Il piano era quello di creare la vettura sportiva definitiva. Il primo tentativo è stato la 208 Turbo, equipaggiata da un V8 biturbo da 2 litri che era però inaffidabile principalmente a causa della mancanza di un intercooler.

Ferrari 288 GTO
Ferrari 288 GTO interni

Ferrari 288 GTO: la vettura concepita per far ripartire il marchio modenese

Allora, il cavallino rampante si rivolse a Nicola Materazzi, responsabile dello sviluppo del gruppo propulsore della divisione racing, per realizzare un nuovo motore turbo da 3 litri in grado di produrre 400 CV di potenza, eliminando così i problemi di affidabilità. Prima di entrare in Ferrari, Materazzi ha lavorato sulla vettura da corsa Lancia LC2 Gruppo C, quindi ha avuto esperienza nel lavorare con propulsori turbocompressi di piccola cilindrata. Il prodotto finale era un DOHC V8 da 2.8 litri con quattro valvole per cilindro.

Tale unità utilizzava doppi turbocompressori prodotti da IHI, intercooler aria-aria realizzato da Behr e un sistema di iniezione del carburante Weber-Marelli. L’otto cilindri aveva un rapporto di compressione di 7.6:1 nella Ferrari 288 GTO ed era montato longitudinalmente, a differenza del suo predecessore, in posizione centrale e posteriore con la trasmissione a 5 velocità montata sul retro.

Ferrari 288 GTO

Il nuovo motore, chiamato F114B, era in grado di sviluppare 400 CV di potenza a 7000 g/min e 496 nm di coppia massima a 3800 g/min. Questo permetteva alla 288 GTO di scattare da 0 a 100 km/h in circa 5 secondi e di raggiungere una velocità massima di 304 km/h. Quest’ultima cifra la rese una delle auto di produzione da strada più veloci di quell’epoca.

Il team di Pininfarina, guidato da Leonardo Fioravanti, è stato incaricato per progettare il design della nuova supercar di Maranello. Per tagliare i costi e ridurre il processo di sviluppo, è stata utilizzata una versione modificata del telaio della 308/328. Tuttavia, questo è stato ampiamente modificato.

Ferrari 288 GTO

Alcune parti estetiche si ispiravano all’iconica 250 GTO

La Ferrari 288 GTO proponeva spoiler anteriore e posteriore più grandi, parafanghi sporgenti, quattro luci disposte ai lati lontani dalla griglia e altro ancora. Questi dettagli permettevano al modello di distinguersi dal suo predecessore. Per onorare l’originale 250 GTO, i designer aggiunsero delle prese d’aria inclinate ai parafanghi posteriori. Anche il design dell’alettone posteriore si ispira a quello originale della 250 GTO.

La maggior parte dei pannelli della carrozzeria sono stati realizzati in fibra di vetro per ridurre il peso. L’acciaio è stato utilizzato soltanto per le porte, il cofano è stato realizzato in kevlar mentre il tetto è costituito da una combinazione di fibra di carbonio e kevlar.

Ferrari 288 GTO

Materazzi ritenne che la vettura fosse adatta per essere usata anche in pista. Egli suggerì di tornare a correre nella classe GT ma il direttore generale dell’epoca, Eugenio Alzati, permise agli ingegneri interessati al progetto di lavorare soltanto al di fuori dell’orario di lavoro. Dopo un lavoro straordinario, il team creato da Materazzi riuscì a portare a termine il progetto, dando vita alla Ferrari 288 GTO Evoluzione. Si trattava di una vettura da corsa appartenente al Gruppo B capace di sviluppare ben 650 CV di potenza.

Complessivamente, la casa automobilistica modenese costruì cinque modelli di serie e un prototipo. A causa della sospensione del Gruppo B nel 1986, la Evoluzione non ha mai potuto partecipare a una gara ufficiale approvato dalla FIA. Tuttavia, l’auto è stata usata come fonte di ispirazione per realizzare la F40. Complessivamente, la Ferrari 288 GTO fu prodotta a Maranello dal 1984 al 1987 in soli 272 esemplari.

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