Prezzi Rc auto in Italia: polemiche dei consumatori. Assoutenti e Unc analizzano la Rca. Diventa improcrastinabile disboscare i contratti da un ginepraio di clausole vessatorie, dichiara Furio Truzzi, presidente Assoutenti. Che costringono l’assicurato a navigare in confuse nebulose contrattuali che assomigliano ad una tavola da gioco dove il banco, ovvero le assicurazioni, vince sempre.
Prezzi Rc auto in Italia: che succede
Le assicurazioni, anticicliche rispetto alla grave recessione economica, stanno, secondo dati Ania, guadagnando miliardi di euro derivanti dall’attuale crollo della frequenza di sinistri e quindi di risarcimenti da pagare, continua Assoutenti. Si fermi subito l’extraprofitto derivante da comportamenti elusivi e da clausole contrattuali capestro da eliminare immediatamente.
Mini calo Rc auto: caos
Arrivano poi i numeri Ivass. Le 57 imprese attive (di cui 42 vigilate dall’Ivass) hanno raccolto 14.111 milioni di euro, valore stabile rispetto al 2018. Gli autoveicoli assicurati sono stati 42,4 milioni (+0,5% rispetto al 2018). Il costo medio di un sinistro è stato pari a 4.186 euro per le vetture. Il premio medio pagato si è attestato a 328 euro per le autovetture (-1,5% rispetto al 2018) e a 229 euro per i motocicli (–1,6 rispetto al 2018), al netto degli oneri fiscali e parafiscali.
Si tratta di un calo insufficiente e deludente. Lo dice Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori. Perché sborsiamo sempre più degli altri Paesi europei, poi perché permangono ancora troppe disparità territoriali. Che non sempre corrispondono a un maggiore tasso di sinistrosità. Infine, va considerato che i consumatori pagano anche le imposte, decisamente troppo elevate, con le quali il premio medio pagato per la Rca sale nel 2019 da 328 euro a 414 euro.