Possibili rapporti fasulli sul Ponte di Genova crollato? Si indaga. Attenzione però: non c’è nessuna sentenza definitiva sugli indagati. E si parla di barriere fonoassorbenti. Bisogna sentire i giudici del Riesame: c’è connessione qualificata tra tutte le indagini. Dal crollo del Morandi, ai falsi report sui viadotti passando per le barriere e la manutenzione delle gallerie oltre alla tentata truffa. Tutti riguardanti omessi e lacunosi controlli. Con le correlate manutenzioni sulle strutture autostradali.
Possibili rapporti fasulli sul Ponte di Genova crollato? Obiettivo: risparmiare
Il target è unico, dicono i giudici: risparmio sulle spese. E quindi aumento degli utili da distribuire. Con riconoscimento di rilevanti incentivi economici ai dirigenti che li permettevano. Il tutto in totale spregio della sicurezza degli utenti delle autostrade.
Il tratto è in gestione Autostrade per l’Italia. Ma si fa riferimento alla vecchia dirigenza. E comunque, non ci sono condanne. Le condotte di dissimulazione e falsità poste in essere dalla vecchia dirigenza di Aspi erano destinate anche a mantenere il ministero dei Trasporti nell’ignoranza. Su cosa? Sullo stato effettivo del patrimonio autostradale.
Viadotto Polcevera: il dirigente sapeva e non interveniva?
L’ex direttore delle operazioni centrali di Aspi, dicono i giudici, era consapevole dell’inadeguatezza e pericolosità delle barriere fono assorbenti. Ma non intervenne. Il dirigente seguì la linea dell’azienda: massimo risparmio sulle manutenzioni per distribuire più profitti tra i soci. Un’’articolata condotta costellata – di sapienti silenzi e inganni espliciti mantenendo nel tempo la pericolosità della circolazione. A lui spettava di fermare il treno. Questa la metafora dei magistrati.
Intercettazioni di telefonate, parole pesanti, che fanno riflettere. La parola ai giudici che dovranno emettere le sentenze. Dopo aver sentito tutte le difese di chi viene accusato.