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Carlos Tavares: “Stellantis riuscirà ad essere molto forte in Europa”

Il futuro numero uno di Stellantis ha parlato di diversi argomenti, immancabile l’elettrificazione e il futuro del nuovo asset

Tavares

La completa fusione tra FCA e PSA che ha portato alla nascita di Stellantis di giorno in giorno risulta sempre più chiara e vicina all’effettiva instaurazione. Le ultime dichiarazioni di Carlos Tavares, oggi a capo di PSA ma presto a capo anche di Stellantis, fissano un possibile concorrente in Volkswagen almeno in Europa.

Tavares ha infatti parlato di questo e di altro con Automotive News Europe: “Stellantis sarà molto forte in Europa, non esattamente delle dimensioni del gruppo Volkswagen, ma abbastanza simile”, ha spiegato. “Ho un enorme rispetto per la Volkswagen perché stanno facendo un lavoro fantastico: prendono molte decisioni coraggiose e vanno avanti con forza sull’elettrificazione, il che li rende un ottimo rivale per noi e un riferimento contro il quale possiamo competere”.

È chiaro quindi che dal punto di vista strettamente legato al Vecchio Continente, Tavares non ha dubbi sul fatto che bisognerà competere proprio col colosso tedesco. In ogni caso il nuovo asset intrapreso da Stellantis non dovrebbe risultare molto indietro rispetto a Volkswagen. In merito alle nuove sinergie, lo stesso Tavares ha parlato anche di numeri. Grazie ai 25 team interaziendali che stanno portando avanti la fusione tra FCA e PSA, le sinergie hanno subito un aumento da 3,7 a 5 miliardi: “ciò implica una creazione di valore di circa 20 o 25 miliardi di euro, parliamo di una quantità molto elevata ma solo se andrà tutto per il meglio”, ha ammesso Tavares.

Il diesel fino a quando sarà richiesto

Carlos Tavares ha quindi parlato anche di futuro, perciò di elettrificazione. Ma c’è spazio anche per la motorizzazione diesel che molti danno per morta. Il futuro numero uno di Stellantis ha già ammesso che il Gruppo nascente continuerà ad offrire vetture con alimentazione a gasolio fino a quando saranno richieste dal mercato. “PSA sta continuando a vendere auto diesel perché i clienti ci chiedono di farlo. Il nostro mix di vendite è ragionevolmente stabile e il diesel ha una quota pari al 30% circa. Alcuni anni fa era leggermente superiore al 50%: sono certo che nel prossimo futuro dovremo chiudere le attività di produzione di motori diesel per sostituirle con quella di componenti per i nostri propulsori elettrici. Quindi, finché i nostri clienti sono soddisfatti di una mobilità conveniente e siamo conformi alle regole, va bene. Ma ci sarà un momento in cui i vincoli genereranno un costo aggiuntivo o un consumo di risorse ingegneristiche così significativo da rendere inevitabile la riallocazione di quelle risorse”, ha infatti aggiunto.

Carlos Tavares

A differenza di FCA, che è più indietro in tema di elettrificazione, PSA ha già investito parecchio in questi termini. Oggi rispetta infatti i limiti imposti sulle emissioni e ha già a disposizione diverse piattaforme specificamente utilizzate su veicoli elettrici o elettrificati. “Il mix di vendite di veicoli elettrificati sta aumentando abbastanza velocemente. In Europa siamo il primo produttore automobilistico in termini di tasso di riduzione delle emissioni, il che significa che siamo stati in grado di portare le giuste tecnologie al giusto ritmo sul mercato per supportare questo trend molto importante che è richiesto dalle società in cui operiamo. Sono anche contento della strategia che abbiamo messo in atto anni fa”, ha aggiunto Tavares. “Tutte le tecnologie e i prodotti che stiamo vendendo in questo momento, siano essi veicoli elettrici puri o ibridi plug-in, sono stati decisi nel 2014”.

Le nuove normative

Spaventano e non poco le nuove normative sulle emissioni. Tuttavia appare meno in ansia Carlos Tavares che ha fornito il suo punto di vista in materia: “rispetto al 2021, il regolamento per il 2030 prevede una riduzione di CO2 del 37,5%. Ma per allinearsi al Green Deal che l’Europa sta preparando, credo che il -37,5% diventerà qualcosa di più. Penso che l’approccio sia il seguente: smettila di fare auto a combustione interna; porta tutta la mobilità a zero emissioni, il che significa elettrificazione; e assicurati di farlo velocemente. La velocità con cui possiamo farlo creerà un enorme stress nel settore”, ha aggiunto.

Ma ha comunque fornito qualche perplessità sul futuro di case e lavoratori: “le società che non possono adattarsi a queste nuove condizioni rischiano di scomparire o di fondersi con altre aziende. Non è solo un problema delle Case: In Europa ci sono 14 milioni di persone che lavorano nell’industria delle quattro ruote e dobbiamo pensare all’ecosistema che ci circonda per vedere se può muoversi alla stessa velocità con cui ci muoveremo noi. Si sente spesso dire che i costruttori sembrano dinosauri, ma non è sempre così. Stiamo diventando un settore molto sofisticato, molto allineato e molto concentrato che potrebbe sorprendere alcune delle parti in causa”.

La volontà è quella di instaurare un concreto dialogo con le istituzioni europee per definire al meglio quelli che saranno i rinnovati regolamenti sulle emissioni. Le prospettive sono ampie quindi.

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