Bernie Ecclestone è uno tra quelli che quando parla di Formula 1 riesce ancora a risultare lucido e particolarmente tenuto in considerazione. Stavolta l’ex patron del Circus ha fornito il suo punto di vista su Charles Leclerc, un pensiero che va a cozzare con le impressioni della maggior parte delle sensazioni che si possono riscontrare in giro.
Il monegasco sarà l’uomo forte della Scuderia ancor di più a partire dal prossimo 2021. Dopo un 2019 in grande spolvero, anche nel 2020 ha fatto vedere ottime cose con una SF1000 disastrosa sebbene abbia anche mostrato qualche esagerazione di troppo che lo ha condotto spesso all’errore. È un predestinato Charles, che in Formula 1 ci era arrivato solamente nel 2018 esordendo con l’Alfa Romeo Racing. Ha quindi ancora molto da dimostrare, ma da tutti è visto come un futuro campione del mondo.
Ecclestone la pensa diversamente
A sfuggire dal seminato è Bernie Ecclestone che possiede un punto di vista in disaccordo. Il novantenne che della Formula 1 conosce vita, morte e miracoli ha parlato con La Stampa anche di Charles: “ha fatto bene e continuerà a fare bene, ma non credo che vedremo nulla di spettacolare”, ha ammesso immediatamente Ecclestone.
Il giudizio di Bernie Ecclestone passa quindi per una considerazione personale che pone Leclerc ad un livello leggermente inferiore rispetto a quello canonicamente ragionato da chiunque. L’ex boss del Circus ha anche ammesso che oggi come oggi il pilota conta molto meno rispetto a un tempo, evitando il discusso confronto fra Lewis Hamilton e Michael Schumacher che oggi risultano a pari merito nella gestione dei titoli mondiali: “Esistono troppe variabili per stilare una graduatoria. A me piaceva la F1 dei Lauda e dei Prost. A quei tempi il pilota era solo alla guida, mentre adesso le macchine sono guidate dalla pit lane. Pensi a quante corse negli ultimi tempi sono state vinte grazie alla strategia o alla decisione di anticipare o rinviare un pit stop”. Quindi su Mick Schumacher che esordirà nel 2021 con la Haas, ha aggiunto: “Mick sta facendo un buon lavoro, adesso vedremo quanto è bravo davvero. Ha un grande problema: il cognome. Mi auguro che gli perdonino gli errori e che dimentichino la parentela”.