Con le dimissioni di Louis Camilleri da amministratore delegato della Ferrari, uno dei nomi che ha circolato sin da subito (soprattutto riferibili ad un plebiscito di tifosi che hanno votato per un suo ritorno) per indossare la veste di successore è stato quello di Luca Cordero di Montezemolo.
L’ex presidentissimo della Ferrari (fino al 2014), peraltro amministratore delegato fino al 2006, è stato l’ultimo ad aver riportato successi e titoli mondiali alle attività della Scuderia in Formula 1. Si comprende quindi molto bene il sentimento dei tifosi legato a lui e ad un suo possibile ritorno ora che Camilleri si è fatto da parte. Nello specifico, da parte di Montezemolo ci sarebbe una certa apertura per l’eventualità di un possibile ritorno a Maranello.
C’è preoccupazione e qualche suggerimento
In questi giorni Luca Cordero di Montezemolo è intervenuto all’interno della trasmissione La Politica nel Pallone su Rai GR Parlamento. L’ex numero uno del Cavallino Rampante ha espresso tutta la sua preoccupazione per l’attuale situazione che sta attraversando la Ferrari, soprattutto per quello che riguarda i dati legati ai carenti risultati in pista.
Quella del 2020 è stata infatti una stagione complicatissima per la Scuderia, sotto tutti i punti di vista. “Se ci sono possibilità che io possa tornare in Ferrari? La domanda non va posta a me: nessuno mi ha chiesto nulla. Penso di sapere quali sono i problemi da affrontare in tempo ma, come si dice, io ho dato e ora vedo con grande dispiacere una Ferrari doppiata, fuori dai primi posti. È un momento difficile per la scuderia, sono preoccupato”, ha ammesso Cordero di Montezemolo.
Non possono essere messi da parte i titoli e i risultati ottenuti in pista sotto la sua gestione: “questa è una Ferrari molto diversa dalla mia, dà grandissima attenzione al titolo in borsa, ha aumentato la produzione delle macchine e per la prima volta ha un vertice che non conosce la Formula 1”.
Ma più che parlare di lui, Luca Cordero di Montezemolo ha preferito tracciare una linea da seguire per il dopo Camilleri: “dopo le dimissioni di Camilleri spero scelgano bene il nuovo amministratore delegato, perché c’è una squadra da rafforzare. Mi spiace perché ci sarebbe stata una persona perfetta per guidare la Ferrari: parlo di Stefano Domenicali, che sono certo farà molto bene nel nuovo ruolo. Oppure un manager di prim’ordine come De Meo, oggi in Renault. Se volessero sentire qualche suggerimento, sarei ben lieto di darne. Voglio molto bene alla Ferrari. Questi sono momenti molto difficili non solo per la mancanza di vittorie e io voglio evitare di creare ulteriori elementi di polemica”.
I problemi vanno ricercati nel passato
Per Montezemolo esistono chiaramente delle motivazioni alla base dei problemi che hanno condotto la Scuderia a dover combattere contro problemi rivelatisi spesso insormontabili. L’ex presidente della Ferrari ha anche parlato del Mondiale di Formula 1 appena conclusosi, ammettendo tanta preoccupazione per la situazione vista: “cerco di essere costruttivo ma sono preoccupato, perché la Ferrari non ha mai fatto neanche un giro in testa in tutto il Mondiale. Ci sono problemi che vengono da lontano e creano interrogativi sul futuro. Ci sono due tipi di problemi. Innanzitutto un’organizzazione orizzontale che in Formula 1 non regge: è tipico di chi non ha esperienza e conoscenza e forse neanche l’umiltà di vedere come sono organizzate le migliori squadre o come era organizzata la stessa Ferrari. In secondo luogo per vincere bisogna avere in squadra qualche elemento che faccia la differenza e porti competenze nuove. Io avevo una squadra fortissima, perché ho sempre cercato di scegliere persone preparate”.
Montezemolo ha quindi aggiunto più di qualche perplessità sul prossimo futuro del Cavallino Rampante: “nel 2021 le modifiche regolamentari sono minime, quindi tutto lascia prevedere che Mercedes e Red Bull dovrebbero essere davanti. Il 2022 avrà regolamenti nuovi, che bisognerà interpretare bene da adesso, per cui vedo un futuro con molte incognite”. Occhio anche alla gestione dei piloti a partire dal prossimo anno: “Leclerc è un grandissimo talento, con una macchina competitiva può andare fortissimo e portare risultati importanti, ed è azzeccato aver portato in casa un pilota come Sainz. Credo che la gestione dei due piloti però potrebbe essere più complicato di quanto non appaia ora”.