Anche per il 2021 non mancano gli incentivi auto. Infatti, con la legge di Bilancio sono numerosi gli incentivi auto e i bonus in arrivo. Molti gli emendamenti introdotti, con alcuni che sono stati approvati e adesso attendono l’approvazione definitiva della manovra finanziaria per poter essere considerati come in vigore. A meno di passi indietro che oggi appaiono quasi impossibili visto il tempo ristretto che resta per approvare la manovra (va approvata entro il 31 dicembre), l’esecutivo dovrebbe prevedere una nuova rottamazione auto come incentivo. E dovrebbe restare attiva ed utilizzabile fino al 30 giugno 2021.
Settore auto e dotazioni in legge di Bilancio
Dovrebbe essere di 370 milioni di euro la dotazione che il governo ha deciso di destinare al settore dell’Automotive. Una direzione importante che fa trasparire il fatto che il governo considera questo settore come uno dei più vessati dall’emergenza Covid.
Quali i bonus e gli incentivi in arrivo?
Gli incentivi che dovrebbero fare capolino nel 2021 sono come sempre relativi alle immissioni inquinanti. Acquistare una auto elettrica, ibrida a bassa emissione di CO2 o quelle plug-in prevalenti, ovvero quelle che rientrano nella area da 0 a 60 g/km di CO2, e rottamare una vecchia auto può dare diritto a 2.000 euro di incentivo extra. L’auto da rottamare dovrebbe essere da Euro 5 ad andare indietro e immatricolata entro il 31 dicembre 2010. Oltre a questo bonus extra si dovrebbe affiancare anche un contributo che dovrebbe dare il venditore di auto di uguale importo al bonus extra comprensivo del vecchio Ecobonus.
Per l’acquisto di auto della fascia tra 61-135 g/km di CO2, sempre con annessa rottamazione di un veicolo ante 2011 e fino ad Euro 5, l’incentivo è pari a 1.500 euro più quello che assegna il venditore. In assenza di rottamazione l’incentivo scende a 1.000 euro in tutti i casi, oltre a quello statale, anche quello del venditore.
Incentivi a scadenza
La manovra dovrebbe prevedere questi incentivi che potranno essere sfruttati a scadenza. Infatti sembra che l’esecutivo intenda porre al 30 giugno il termine massimo entro cui sfruttarli. Oltretutto, la misura prevede la clausola fino ad esaurimento risorse, e quindi la dotazione se verrà esaurita, potrebbe non soddisfare tutte le eventuali richieste.