Dormiva con Autopilot Tesla a 150 km/h (sulle prime, pareva 140): a processo. Era anche ora che un giudice decidesse in tal senso. L’Autopilot è un assistente per il guidatore, che deve restare del tutto sveglio, attivo, pronto ad agire qualora il robot non freni, non schivi persone od oggetti. Così, subirà il processa per guida pericolosa il giovane fermato dalla polizia in Canada perché dormiva mentre era al volante di una Tesla Model S a 150 km/h in autostrada, con Autopilot inserito. Il 9 luglio 2020. Guida pericolosa: guidava. Non era un passeggero o un trasportato.
Dormiva con Autopilot Tesla a 150 km/h: finalmente
Un processo storico, una decisione epocale. Tutti quelli che non sanno usare le Tesla o i sistemi di assistenza alla guida, è bene che stiano a casa in poltrona: se no, sono mine vaganti pronte a fare del male al prossimo in strada.
Il ventenne comparirà davanti al tribunale di Ponoka, vicino a Edmonton, il 29 gennaio 2021. Qualunque sia la decisione finale, diverrà sentenza pilota. Lo dicono in Canada gli esperti: da lì in poi, uno spartiacque. Se dormi con l’Autopilot, vai processato e condannato per guida pericolosa.
Sulle prime, l’accusa era: eccesso di velocità. Poi, giustamente, guida pericolosa. Il soggetto procedeva sdraiato, addormentato. Autopilot guidava e lui dormiva.
Autopilot Tesla: parla al dipartimento per i Trasporti del Governo canadese
Le tecnologie di assistenza alla guida assistono il guidatore: dice il dipartimento per i Trasporti del Governo canadese. Non sostituiscono l’uomo.
Per legge, il conducente è sempre responsabile delle operazioni, anche quando l’assistenza alla guida è attivata.
Lo dice anche la Tesla. Questo viene comunicato ai proprietari delle Tesla anche nel momento in cui viene l’uomo inserisce l’Autopilot. Un livello di assistenza alla guida di Livello 2 assai avanzato, ma non totale. Non si può per legge.
Poi magari il marketing Tesla è criticabile: il nome Autopilot, così sexy, può essere fuorviante per qualche mente debole che pensa a un robot al 100%. Ma questo è un altro discorso.