FCA non abbandona, almeno per il momento, il settore dei motori diesel. Dopo un 2020 difficilissimo, per via della pandemia ma anche per un progressivo calo delle vendite di auto diesel in Europa, il 2021 sarà caratterizzato da un notevole incremento della produzione. Le stime dei giorni scorsi sono state confermate in queste ore da fonti sindacali.
Lo stabilimento FCA di Pratola Serra, che continuerà a produrre mascherine almeno sino a settembre 2021, registrerà un aumento della produzione di motori diesel nel 2021. Il target fissato dall’azienda, come confermato anche dai rappresentati della Fismic Confsal dell’area irpina, è di 320 mila motori diesel prodotti in tutto il 2021.
Secondo le stime del Segretario Provinciale della Fismic/Confsal di Avellino Giuseppe Zaolino: “i due nuovi motori diesel di ultima generazione assicureranno allo stabilimento un anno di relativa tranquillità occupazionale”. Aggiungiamo, inoltre, che la conferma della produzione di mascherine consentirà di colmare una parte della capacità produttiva del sito, riducendo o addirittura azzerando il ricorso agli ammortizzatori sociali.
Ricordiamo che il “Piano Italia” di FCA per lo stabilimento di Pratola Serra prevede l’avvio della produzione dei motori diesel del Fiat Ducato, modello che sta registrando un notevole incremento delle vendite in Europa, e l’aggiornamento degli attuali diesel del gruppo che sono stati adeguati alle ultime normative in tema di emissione. Almeno per il momento, non sono in programma investimenti a lungo termine per il sito produttivo.
Per il futuro serviranno nuovi investimenti
Il 2021 potrebbe essere un anno relativamente “tranquillo” per lo stabilimento FCA di Pratola Serra e per tutto l’indotto. Il sito produttivo e tutte le attività collegate coprono circa il 46% del PIL provinciale con migliaia di lavoratori coinvolti nel processo produttivo. La ripresa delle attività nello stabilimento è, quindi, fondamentale per poter garantire un futuro all’intera area.
Come sottolineato anche dai sindacati, in ogni caso, per il futuro sarà fondamentale l’arrivo di nuovi investimenti. Il “Piano Italia” di FCA per lo stabilimento di Pratola Serra mette una pezza alla crisi economica legata alla pandemia ed al crollo delle vendite di auto diesel in Europa. Al momento, non c’è ancora un piano chiaro per delineare quello che sarà il futuro produttivo dello stabilimento.
Il diesel diventerà sempre meno importante per il mercato europeo delle quattro ruote. Le vendite di auto a gasolio andranno a ridursi per far spazio alle vendite di auto elettriche e ibride, soluzioni che attualmente non fanno parte del futuro di Pratola Serra. La fine della produzione delle mascherine, prevista per ora per il mese di settembre, causerà un’ulteriore riduzione delle attività nel sito e nell’indotto.
Per il futuro serviranno nuovi investimenti e, soprattutto, un piano industriale chiaro in grado di garantire sicurezza occupazionale per diversi anni. Il Piano Italia è solo un piano temporaneo che necessita di nuovi investimenti e nuove linee guida per garantire delle certezze maggiori all’intera area industriale irpina.
Sarà necessario, molto probabilmente, attendere la nascita del gruppo Stellantis e il nuovo piano industriale del gruppo per scoprire quale sarà il futuro dello stabilimento di Pratola Serra. La produzione di motori diesel per veicoli commerciali come il Ducato è destinata a continuare. Per quanto riguarda le auto, invece, si registrerà un’inevitabile riduzione che dovrà essere accompagnata dall’arrivo di nuovi progetti.
Tra la fine del 2021 e i primi mesi del 2022, con l’arrivo del primo piano industriale di Stellantis che partirà dalla fine del piano Italia di FCA, dovrebbero emergere i primi risultati. Per il momento, quindi, non ci resta che continuare ad attendere l’arrivo di ulteriori aggiornamenti sulla questione. Continuate a seguirci per saperne di più.