Tabella nazionale macrolesioni Rc auto: pare che sia in arrivo qualcosa, bolle in pentola una novità importantissima per il settore assicurativo. Perché le compagnie, come sempre, spingono per abbassare i risarcimenti delle lesioni oltre il 9% d’invalidità permanente dopo un sinistro grave. Per le microlesioni sotto il 9%, già le compagnie hanno avuto in passato numerosi vantaggi. Tutto questo va a beneficio di chi? Attenzione perché i diritti dei consumatori vanno tutelati in ogni modo: c’è il pieno indennizzo da preservare di fronte a gruppi assicurativi che macinano profitti da favola.
Tabella nazionale macrolesioni Rc auto: dubbi
Ma davvero questa tabella nazionale macrolesioni Rc auto è un provvedimento utile? Occhio ai criteri per la determinazione del danno morale: non è previsto da nessuna parte debba avere un valore che va da un minimo a un massimo.
La tabella è fatta di punti. Il punto (cioè quanto si paga per un punto di danno biologico) è stato abbassato. Non si sentiva affatto la necessità di tabelle che riducessero i risarcimenti.
Qui entra in gioco l’Ivass, l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni. Che invia la tabella al ministero dello Sviluppo economico. L’auspicio è che chi decide in questo senso non sia di parte, pro compagnie. Se così fosse, ovviamente tutto questo andrebbe a detrimento dei diritti dei consumatori.
Assoutenti per i diritti degli automobilisti danneggiati
Bisogna dire assolutamente no alla riduzione dei risarcimenti per i danneggiati. Fra le associazioni dei consumatori più attive c’è Assoutenti, con un numero uno della Rc auto come Stefano Mannacio. Anche Assoutenti vigilerà sulle eventuali novità che bollono in pentola.
Un’ultima considerazione. Per la medicina e il diritto, non è il dato strumentale che fa il danno alla persona, ma quanto la lesione originaria si ripercuota sulla funzionalità della persona. Solo la visita clinica medica, attraverso la semeiologia specialistica medico legale, può definire l’entità del danno alla persona. Non un gelido esame di un macchinario.
Altrimenti si perderebbe di vista il concetto stesso di diritto all’integrità psicofisica determinato dalla nostra Costituzione all’articolo 32. Si andrebbe contro anche a un diritto europeo: la dignità della persona, la sua integrità psico fisica e il suo diritto alla salute, sarebbe confinata in una serie di bit che costituiscono il file elettronico di un supposto esame strumentale.