La polizza Rca obbligatoria per poter circolare incide in maniera piuttosto rilevante sulle spese annuali che una famiglia deve sopportare. Ogni autovettura di una famiglia deve essere assicurata per la responsabilità civile. Ecco perché la caccia al risparmio è una delle cose che i proprietari di auto adottano quando si tratta di stipulare un contratto Rc Auto.
Ci sono modi leciti di risparmiare, innanzi tutto perché con il libero mercato le compagnie adottano tariffe e sconti differenti le une dalle altre. Poi ci sono le garanzie accessorie, i massimali e le varie clausole che permettono di avere un premio differente anche di diverse centinaia di euro in base alle varie opzioni scelte dal contraente.
Negli ultimi anni hanno preso piede per esempio, le polizze a chilometri. In pratica, si tratta di polizza con premio che sale con il salire dei chilometri percorsi dagli automobilisti. Ma di cosa si tratta per davvero, come funziona questo tipo di polizza e che genere di risparmio da al contraente sono argomenti da approfondire attentamente.
Polizza chilometrica, di cosa si tratta?
È la stessa natura della polizza Rca ad aprire a questo scenario di risparmio per le polizze chilometriche. Con una polizza Rc Auto, la Compagnia di Assicurazione si assume, dietro pagamento del premio da parte del contraente, i rischi di danni a cose e persone, cioè a danni che l’automobilista può cagionare a terzi. In pratica dietro pagamento del premio relativo alla polizza, la Compagnia sostituisce il proprio cliente risarcendo in sua vece il danno procurato a soggetti terzi.
Proprio la natura risarcitoria è alla base del fatto che le Compagnie fanno pagare di più di premio a soggetti che secondo i parametri usati, espongono la Compagnia ad un rischio maggiore.
Le Compagnie Assicuratrici sono aziende che operano per un tornaconto economico e perciò basano tutto sul rischio che loro stesse si assumono. Per questo un neopatentato paga di più di un conducente esperto per esempio, oppure una auto di cilindrata più alta paga più di una utilitaria. Questione di rischio dicevamo, ed è proprio nell’area rischio che si inseriscono queste polizze a chilometri. Polizze più basse per gli automobilisti che nell’anno a cui l’assicurazione si riferisce come copertura, percorrono meno chilometri.
Circolare poco con un veicolo in effetti non può che rappresentare un minore rischio di incidenti rispetto ad un veicolo che invece circola di più.
Come risparmiare con le polizze a chilometri
Nell’ottica del risparmio, la polizza a chilometri, anche non rappresentando una novità vera e propria, essendo da diversi anni in funzione presso diverse Compagnie, si sta sempre più diffondendo come tipologia di scelta dei contraenti italiani. Polizze sempre più diffuse quindi.
Risparmiare sull’assicurazione auto con la polizza che si paga in base ai km percorsi è quindi una valida opportunità per quanti effettivamente cercano di risparmiare sul premio della loro polizza Rc Auto obbligatoria. Probabilmente mai come in questi mesi di pandemia, la polizza a chilometri può essere piuttosto vantaggiosa. Non fosse altro per il ripetuti lockdown, per i divieti agli spostamenti e per i vincoli alle uscite di casa, fuori Regione e dopo coprifuoco.
Si circola di meno con le auto e si percorrono quindi meno chilometri. Tanto è vero che statistiche alla mano i sinistri auto in questo 2021 sono drasticamente diminuiti proprio alla luce del fatto che di auto in giro ce ne sono molte di meno.
La polizza a chilometri non è altro che una polizza a consumo. Si tratta di una polizza che potremmo definire personalizzata, perché si basa sulle abitudini di utilizzo dei veicoli da parte dei contraenti e degli utilizzatori dell’auto.
Proprio in virtù del fatto che si tratta di una tipologia di polizza che sta diffondendosi sempre di più, ormai quasi tutte le Società di Assicurazione hanno nel portafoglio prodotti una polizza di questo genere.
In aiuto a questa tipologia di assicurazione ci sono le scatole nere. Inizialmente infatti le prime Compagnie che utilizzavano sconti per chi percorreva pochi chilometri adottavano un metodo per così dire meccanico, registrando i chilometri del veicolo, ove possibile, alla data di stipula o rinnovo del contratto, e dopo un anno, al nuovo rinnovo, calcolavano i chilometri percorsi. Adesso tutto automatizzato tramite le scatolette satellitari montate sul proprio veicolo. Si tratta di quelle scatolette che in genere si allacciano alla batteria dell’auto. Scatole utilissime per soccorso a seguito di incidente, per i casi di furto di auto e già di per sé, utili a ricevere sconti da parte delle Compagnie per chi le monta.
Grazie a questi apparecchi satellitari che funzionano tramite Gps, oltre a registrare tutti i vari spostamenti dell’auto, registrano pure i chilometri percorsi. Ogni compagnia adotta metodi diversi per ricalcolare il premio assicurativo. Ci sono Compagnie che danno scoto secco se si percorrono un determinato numero di chilometri per anno, siano essi 4.000, 5.000 e così via. Ci sono Compagnie che adottano scaglioni di chilometri percorribili, con sconti a scalare partendo dalla fascia di percorrenza minore. Per esempio, 20% di sconto per chi percorre tra zero e 10.000 Km, il 10% per chi ne percorre tra i 10.000 ed i 15.000 e così via. Le formule sono molteplici e varie, con Compagnie che per esempio, vogliono solo un acconto sulla propria polizza, una specie di quota fissa a cui aggiungere la parte variabile in base ai chilometri alle scadenze intermedie del contratto o al rinnovo annuale.
Alcuni suggerimenti utili sulla convenienza della polizza a consumo
Naturalmente occorre dire che la polizza a consumo non è conveniente per qualsiasi automobilista. Questo perché rispetto alla polizza Rc Auto ordinaria prevede premi più elevati per chi macina, come si dice, molti chilometri. Contrarre una polizza a chilometri deve essere una scelta ponderata per evitare di finire con il pagare di più rispetto alla spesa che si sarebbe sostenuto con la polizza Rca canonica.
In linea di massima la polizza a consumo conviene a chi non utilizza molto l’auto, magari per chi la utilizza prevalentemente per il tempo libero. Una soluzione questa della polizza a consumo, adatta per esempio sulle seconde auto, quelle che si utilizzano relativamente poco.
Un rappresentante di commercio o un soggetto il cui posto di lavoro è distante da casa diversi chilometri e che si raggiunge ogni giorno in auto, potrebbe addirittura essere penalizzato da una polizza a chilometri piuttosto che da una polizza senza vincoli chilometrici.