Bufala del Dpcm nullo: multe Covid sono vere. Attenzione a una pericolosa e costosa catena di Sant’Antonio su WhatsApp. Dice così: “Sapete perché non ci sono controlli sulle strade, e le forze dell’ordine hanno fatto due passi indietro? Codice Penale articolo 605. Chiunque priva taluno della libertà personale è punito con la reclusione da sei mesi a otto anni. La pena è della reclusione da uno a dieci anni, se il fatto è commesso da un pubblico ufficiale, con abuso dei poteri inerenti alle sue funzioni”. Conclusione, “le multe Covid sono illegittime”. Inutile dire che WhatsApp non c’entra niente: colpevoli sono alcuni utenti.
Bufala del Dpcm nullo: si paga tutto
In realtà, le multe Covid di 533 euro per chi va in auto sono vere e legittime. Non solo. Chi esce di casa in condizioni particolari, potrebbe anche commettere un reato. E di fronte alle Forze dell’ordine non si può certo dire di aver letto l’illegittimità della multa Covid su WhatsApp.
- Può esserci il reato di inosservanza dei provvedimenti delle autorità: chi esce di casa senza un valido motivo.
- Reato di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico: chi esce di casa e scrive sull’autocertificazione un motivo che non corrisponde a verità.
- Delitto colposo contro la salute pubblica: chi diffonde germi patogeni provocando un’epidemia, con colpa, per imperizia e imprudenza, di certo non di proposito.
- Reato di lesioni personali dolose: chi trasmette volontariamente il virus, consapevole di quello che fa. Sapeva di essere positivo, è uscito infischiandosene.
Prefetti attivissimi contro chi sgarra in panemia
Attenzione: il più recente Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio dei ministri) di metà gennaio 2021 prevede che i Prefetti assicurino l’esecuzione e il monitoraggio generale delle misure previste. Quindi, tutte le regole valgono come e più di prima, come all’inizio della pandemia. Anche perché l’allarme non è per nulla cessato.