Sono sicuro che almeno una volta nella vita ti sia venuta voglia di non pagare bollo auto. Il bollo auto non pagato da parte dei contribuenti italiani crea ogni anno una perdita di 45 milioni di euro per le casse dello Stato. Il bollo auto, cioè la tassa di proprietà delle auto probabilmente è una delle spese maggiori che sostiene un contribuente che è anche proprietario di un veicolo.
Forse solo il carburante e la polizza obbligatoria sulla responsabilità civile sono voci di spesa che superano il bollo auto nel portafogli degli italiani per quanto riguarda la spesa annuale per il proprio veicolo.
Tra l’altro, proprio per la grande incidenza dell’evasione sul balzello, da molti anni i vari governi succeduti hanno introdotto norme e controlli più serrati in materia. Pagare il bollo auto però è un dovere morale per i cittadini ed un obbligo sancito per legge. E non pagarlo espone il trasgressore a rischi particolari che vanno dall’esborso di somme aggiuntive come interessi e sanzioni, al fermo amministrativo, dal pignoramento alla radiazione del veicolo.
Bollo auto in ritardo, come fare per mettersi in regola
Il bollo auto è una tassa annuale che ogni proprietario di veicoli che circolano sulle nostre strade, dovrebbe versare. Naturalmente escludendo i casi di esenzione e le varie deroghe al pagamento che specie a carattere regionale non sono poche. Infatti il balzello è dovuto alla Regione di residenza che è l’Ente a cui effettuare il versamento ed il primo Ente che provvede a sollecitarne il pagamento in caso di omesso versamento della tassa.
Una volta passata la scadenza del bollo auto, se esso si paga entro 14 giorni la sanzione è dello 0,1% al giorno. In pratica, alla tassa dovuta originariamente vanno aggiunte queste sanzioni. Se invece si paga tra i 15 ed i 30 giorni dalla scadenza, la sanzione è pari ad 1/10 del bollo stesso. Sanzione pari all’1.67% per pagamenti fino a 90 giorni dalla scadenza. Oltre i 90 giorni e fino all’anno dalla scadenza del bollo, si paga il 3,75.
Con il ravvedimento operoso che di fatto è una opportunità per il contribuente di sanare la situazione pagando meno, si può pagare anche dopo un anno dalla scadenza, con la sanzione pari al 30% dell’imposta evasa oltre agli interessi dello 0,5% per ogni sei mesi di ritardo del pagamento stesso.
Dal bollo alla cartella esattoriale
Il bollo evaso dopo un certo periodo di tempo può diventare cartella esattoriale e in essa oltre alla tassa sono presenti le sanzioni.
In pratica il debito viene iscritto a ruolo con il concessionario alla riscossione, che una volta era Equitalia e che adesso è Agenzia delle Entrate Riscossione, che prende in carico il credito della Regione e provvede alle procedure di esecuzione forzata.
In genere, prima di diventare cartella, è la stessa Regione a cui il bollo è dovuto a provvedere ad inviare al contribuente moroso i solleciti di pagamento. Solleciti che hanno anche lo scopo di azzerare i termini di prescrizione. Ricordiamo che per il bollo auto la prescrizione è dopo 3 anni. In altri termini, una volta mandato il sollecito di pagamento il termine per considerare annullato e quindi prescritto il debito ripartono da zero.
Se nonostante i solleciti di pagamento non si provvede a pagare, il bollo può diventare cartella. E a questo punto c’è l’autorizzazione per il concessionario alla riscossione a provare a riscuotere in nome e per conto della Regione.
Partono pertanto i solleciti del concessionario, che ancora una volta azzerano l’eventuale prescrizione e nei casi di perdurare dell’evasione, si passa alle vere e proprie procedure di esecuzione forzata, come per esempio con il fermo amministrativo del veicolo.
Quando si rischia la radiazione d’ufficio del proprio veicolo
Poco importa che l’auto su cui grava il bollo non pagato, nel frattempo sia stata rottamata, demolita o semplicemente venduta. Infatti il bollo auto segue il contribuente ma non l’auto. Infatti il debito relativo ad un bollo auto non pagato grava sul legittimo proprietario del veicolo alla data di scadenza del bollo stesso.
E le procedure di esecuzione forzata, come per esempio il fermo amministrativo del veicolo, non devono per forza riguardare il veicolo per il quale il bollo sarebbe da pagare, Possono riguardare anche nuovi veicoli del debitore e nuovi beni.
Bollo auto non pagato, quando si rischia la radiazione d’ufficio della propria auto?
Inoltre, non pagare il bollo auto può portare anche alla materiale perdita di possesso del veicolo, con la radiazione d’ufficio dello stesso.
Un evento che sembra poco utilizzato ma che esiste e può scattare quando il mancato pagamento del bollo riguarda 3 anni consecutivi per lo stesso veicolo.
Al verificarsi di una così lunga evasione del bollo auto, l’Automobile Club Italia può arrivare a segnalare al Pra l’evasione, con tanto di richiesta di radiazione d’ufficio del veicolo.
Naturalmente l’Aci prima deve provare a chiedere spiegazioni al contribuente che non ha pagato il bollo auto per tre anni consecutivi, chiedendogli di dimostrare eventuali pagamenti non registrati o provvedendo a pagare il debito.
L’invito a sanare viene concesso entro 30 giorni al termine dei quali si potrebbe davvero incorrere nella segnalazione al Pra e alla Motorizzazione Civile. Quest’ultima poi, potrebbe provvedere a incaricare le Forze dell’ordine di rimuovere le targhe del veicolo assoggettato a radiazione d’ufficio.
Va ricordato che la radiazione d’ufficio di un veicolo è più drastica del fermo amministrativo. Questo perché si tratta di un provvedimento effettivamente definitivo. Infatti tutti e due i provvedimenti sono sanzioni aggiuntive all’evento dell’evasione del bollo auto. Il fermo amministrativo può essere sospeso e cancellato, mentre la radiazione no.
Infine va anche sottolineato che la radiazione d’ufficio del veicolo non pulisce il carico pendente in capo al contribuente moroso. Infatti il debito resterà tale e quindi da pagare anche con il veicolo radiato.