L’evidenza dei fatti dice che la gran parte dell’alta dirigenza che compone ora l’assetto societario che fa capo a Stellantis, appare di netta provenienza PSA. Una condizione che risultava già abbastanza chiara ed evidente da ormai qualche mese, ma che l’impostazione societaria definita nei giorni scorsi ha avuto il merito di chiarire univocamente. Nessuno vuole mettere in dubbio le capacità dei cugini francesi, ma quella che ancora oggi viene sempre definita come un’operazione alla pari appare spostata in direzione ex PSA.
Se gli avvicendamenti sono stati effettivamente parecchi, interessante è la posizione assunta da Jean-Philippe Imparato che già da qualche giorno era dato molto vicino proprio ad Alfa Romeo. Il francese è uomo forte della ex compagine di provenienza PSA, fidatissimo di Carlos Tavares e artefice assieme al portoghese di un’autentica rinascita in sede Peugeot che ha diretto fino a qualche ora prima di essere eletto a capo di Alfa Romeo prendendo il posto dell’anonimo Tim Kuniskis ora destinato ai marchi americani della galassia: Dodge e Chrysler.
Passaggio di consegne
Il nuovo CEO di Alfa Romeo è perciò proprio l’inossidabile Jean-Philippe Imparato, 54enne francese di chiare origini italiane. Jean-Philippe (che parla bene l’italiano) è uomo PSA praticamente da una vita visto che dopo essersi laureato presso L’École de Management di Grenoble entra in PSA a soli 24 anni nel dicembre del 1989 per non uscirne più da lì fino alla sua effettiva nomina come nuovo CEO di Alfa Romeo. Comincia infatti sin da subito in Peugeot per poi passare in Citroen mentre nel 2003 è membro del comitato esecutivo della DPCA (Dongfeng Peugeot Citroen Automobiles) in Cina. Ma il suo incarico più importante è quello che lo introduce alla carica di CEO di Peugeot dal primo settembre del 2016; una carica, che divide con la partecipazione al comitato esecutivo di PSA, che non lascerà fino al 19 gennaio 2021 quando Stellantis decide che il suo prossimo futuro sarebbe stato destinato all’Alfa Romeo.
D’altronde le volontà di porre proprio Jean-Philippe Imparato alla guida di Alfa Romeo sono importanti. Quando durante la sua prima conferenza stampa da neo CEO di Stellantis, Carlos Tavares ammetteva che tra i marchi da rilanciare nel futuro del supergruppo c’era proprio la decadente Alfa Romeo l’intento era chiaro. Le premesse poste in essere da una nomina importante come quella di Imparato che da Peugeot migra in Alfa appaiono decisamente interessanti. Sia Imparato che Tavares hanno da sempre a disposizione una forte passione per l’automobile, un reale amore che li accomuna e che vede in Alfa Romeo un punto focale di collaborativa veduta. Si sa che Tavares è da sempre un grande appassionato del marchio (la sua prima vettura fu un’Alfa Romeo Alfasud Sprint del 1978), e pare che anche Imparato lo sia.
A caccia di indizi
Ottimi appaiono gli indizi sul conto di Jean-Philippe Imparato se si dà uno sguardo alla sua carriera, tutta Made in PSA. Gli ultimi anni trascorsi in Peugeot coincidono infatti con un completo rilancio del marchio del Leone, un cambio di passo che ha permesso l’incremento di modelli, restyling a profusione e introduzioni di varianti elettrificate nel giro di pochissimi anni. Senza dimenticare il fatto che proprio la Peugeot dell’era Imparato è via via migrata verso una fascia più alta che è servita per consolidare la sua immagine.
Le modalità impartite da Jean-Philippe Imparato per il rilancio di Peugeot appaiono fortemente in linea con le imposizioni che dovrà mettere in pratica anche in sede di rilancio del Biscione. A ben guardare sembra che Carlos Tavares abbia individuato per Alfa Romeo l’uomo giusto per riformare una condizione attuale in netta decrescita. C’è poi l’importanza di avere a disposizione legami con l’Italia che coincidono con il suo passato. Imparato, oltre a possedere origini italiane, è stato infatti anche alla guida di Citroen Italia dal 2008 al 2010.
L’approdo di Imparato in Alfa Romeo pare un certificato di buon auspicio per le mire di Stellantis rivolte ad uno dei marchi più gloriosi del saper fare italiano. Non è un caso nemmeno che proprio il Biscione, nella nuova classificazione dei marchi, è stato inserito fra i prodotti premium del nuovo gruppo Stellantis: un segnale che è sinonimo di tutela per un marchio importantissimo ancora oggi, un po’ come fatto con Lancia inclusa (quasi a sorpresa) all’interno della medesima categoria.
Una nuova Alfa Romeo
C’è la necessità di una nuova Alfa Romeo e questa necessità passa proprio da Jean-Philippe Imparato. È l’occasione giusta per risorgere dalle ceneri, Tavares sa chi è Imparato e si fida di lui in accordo con doti che non hanno bisogno di presentazioni. Imparato ha contribuito a rendere Peugeot uno dei marchi più redditizi al mondo mentre Alfa Romeo necessita di una importante revisione perché sostanzialmente manca una reale strategia di azione che si focalizzi sul prodotto: la reputazione c’è, le vendite mancano.
Jean-Philippe Imparato ha incarnato le metodologie d’azione care a Carlos Tavares che passano da sempre per il corretto riposizionamento del marchio, ragionamento sui prezzi e gestione di una efficiente rete di distribuzione. Tre elementi assolutamente irrinunciabili per Alfa Romeo che oggi appare persa, o dispersa, chissà dove. Parte quindi da Imparato il concreto rilancio di Alfa Romeo ipotizzato a parole da Carlos Tavares in fase di apertura delle ostilità che hanno condotto all’effettiva nascita di Stellantis. Il cambiamento fondamentale in ambito dirigenziale è quindi il passo numero uno per avviare una reazione forte in grado di sconquassare la stasi attuale. È chiaro però che al momento nulla si sa su quelli che saranno i prossimi piani industriali e se ci sarà una propensione rivolta anche alla pista dove Alfa Romeo ha sempre contribuito a scrivere reali pagine di storia.
Si volta pagina in Alfa Romeo. L’affidamento delle responsabilità è ora ad opera di Jean-Philippe Imparato, stimatissimo uomo ex PSA, francese ma con l’anima italiana. Le intenzioni di un’autentica rinascita sono quindi poste nelle sue mani. Probabilmente Alfa Romeo aveva il bisogno di quest’uomo simpatico dalle doti che non possono essere di certo messe in discussione, lo stesso che qualche anno fa disse che “ci sono più italiani in Peugeot a Parigi che in FCA a Torino”. Forse oggi l’Alfa Romeo del rilancio aveva bisogno di un francese come Jean-Philippe, comunque in parte italiano, per cominciare perlomeno ad aprire le pagine nuove da riscrivere. Nel frattempo Jean-Philippe ha aggiornato la didascalia del suo profilo Twitter, senza dimenticare la copertina dalla quale fa capolino una splendida Alfa Romeo Giulia GTAm di nuova generazione. Che sia questa una chiara dichiarazione di intenti?