In materia di eccesso di velocità gli autovelox sono senza dubbio l’arma più temuta degli automobilisti. Ed è anche l’arma in mano agli organi accertatori, che più tutte contrasta il fenomeno dell’eccesso di velocità e multa gli automobilisti. L’autovelox è quella particolare macchinetta, con postazione fissa o con postazione mobile che calcola la velocità di percorrenza di un veicolo in una determinata strada e se questa è superiore al limite fissato per la strada in questione, può causare una sanzione per il trasgressore.
Senza voler entrare nel merito dell’autovelox in quanto tale, tra polemiche e problemi che accompagnano spesso la macchinetta, tra taratura e utilizzo improprio per sanzionare gli automobilisti, oggi vediamo nel dettaglio come funziona la tolleranza, cioè quella differenza di velocità superiore al limite consentito entro la quale l’automobilista trasgressore è per così dire perdonato.
Autovelox e tolleranza, quando la si può fare franca
È la legge che in altri termini ammette una determinata tolleranza in materia autovelox.
La tolleranza può essere definita quel provvedimento imposto per legge che serve ad evitare di punire con sanzioni e multe quegli automobilisti che si rendono responsabili di piccole trasgressioni sui limiti di velocità imposti dal tratto di strada che si sta percorrendo.
La tolleranza non è certo un istituto che quando si usa la macchina è spesso utilizzato dalle Forze dell’Ordine e dagli organi di controllo. Parcheggiare sulle strisce, anche di pochi centimetri non prevede tolleranza perché la multa scatta lo stesso anche alla pari di chi invece ha calpestato interamente la stessa linea. La legge non prevede tolleranze in centimetri per questa fattispecie di infrazione.
E lo stesso vale se si oltrepassa la linea dello stop ad un semaforo per esempio. La velocità e le sanzioni per il suo superamento invece prevedono una determinata tolleranza, misurata in Km orari. Anche se dal punto di vista della sua definizione generalista, la tolleranza può essere considerata la linea di confine tra una azione lecita ed una illecita, nel campo della velocità la tolleranza entra nell’illecito, nel senso che è una specie di ammortizzatore destinato ad un automobilista che anche se di poco ha trasgredito. Infatti se percorriamo una strada dove il limite imposto è 90 Km/h e noi passiamo a 92 Km/h, anche se di poco siamo trasgressori, ma non suscettibili di contravvenzione proprio per la tenuità della trasgressione stessa.
La tolleranza per il Codice della Strada
Il differenziale in Km tra il limite superato e quello a partire dalla quale scatta la multa, cioè la tolleranza, è fissato dal Codice Civile e per questo non è alla discrezionalità dell’organo accertatore che si deve fare riferimento. SI tratta di un autentico diritto del contribuente. Proprio la completa assenza di discrezionalità da parte di chi è deputato a far applicare la legge fa si che in caso di multa comminata all’automobilista per aver superato il limite di velocità, ma non a tal punto da uscire fuori dal perimetro della tolleranza, rende la multa impugnabile.
Quando è l’autovelox a scattare la foto, cioè a “beccare” l’auto sopra il limite la situazione può determinare una contravvenzione non lecita. Infatti l’autovelox scatta la foto in automatico ed è compito di chi la gestisce tararla in misura tale da tenere in considerazione pure i Km di tolleranza.
Quanti sono i Km di tolleranza previsti dal Codice della Strada?
Il Codice della Strada ha nel 5% di tolleranza la soglia prevista prima che scatti la multa per eccesso di velocità. In linea generale la soglia di tolleranza deve partire da 5 Km nel senso che il limite non può mai essere inferiore a questi 5 Km. Gli autovelox lavorano anche sui decimali e nel caso in cui entrano nel calcolo, si utilizza l’approssimazione per eccesso. In altri termini, se il limite è pari a 90 Km/h, non è lecito multare un automobilista che l’autovelox fotografa a procedere a 95 Km/h.
Entrando nel merito della tolleranza ed uscendo fuori dagli esempi prima fatti, il Codice della Strada prevede tolleranze fisse in base alla strada in cui si circola. Al riguardo occorre ricordare che la tolleranza è tanto più elevata quanto più alto è il limite di velocità. Fermo restando che il 5% di tolleranza è collegato alla segnaletica, vediamo di approfondire le differenze in base alla tipologia di strada.
Su una strada dove è imposto il limite di 130 Km/h, come per esempio una autostrada, la multa non è legittima se si procede a 137 Km/h. Il calcolo della tolleranza in questo caso è assai semplice perché il 5% di 130 Km7H è pari a 6,5 che viene arrotondato per eccesso come detto prima portando a 7 Km la tolleranza ammessa. È di 6 Km/h oltre il limite la tolleranza prevista in una strada dove vige il limite di 110 Km/h, percorrendo la quale fino a 106 Km/h non si è in multa.
Su una strada con limite a 90 Km/h come detto in precedenza fino a 95 Km/h si può stare tranquilli. Più si abbassa il limite di velocità in una strada, più la tolleranza è bassa ma in questo caso entra il scena il limite dei 5 Km/h di tolleranza minima. Per esempio, dove il limite è fissato a 50 Km/h, la multa scatterebbe a partire dai 56 Km/h perché nonostante il 5% di tolleranza sia 2,5 (e quindi 3 Km/h di tolleranza matematica), il minimo ammissibile è di 5 Km/h.