Ieri, 5 febbraio 2021, si è celebrata la nascita a Parigi di André-Gustave Citroën, il fondatore del famoso brand francese che tutt’oggi porta il suo nome e deve l’impronta geniale ed innovativa che da sempre la lega al suo patron.
André Citroën nacque nella fredda notte tra il 4 e il 5 febbraio del 1878, esattamente 143 anni fa. Ultimo di cinque figli, Citroën vede la luce in una famiglia cosmopolita con il pallino per gli affari.
Citroën: sono passati 143 anni dalla nascita del fondatore dell’azienda André Citroën
Le origini del cognome provengono da molto lontano. Suo padre, Levie Citroën, era un commerciante di pietre preziose ed era figlio di Barend, un artigiano orafo a sua volta figlio di un venditore di frutta, olandese, di nome Roelof, nato senza alcun cognome.
Nel 1811, Napoleone I ordinò un censimento che prevedeva l’istituzione di un cognome per tutti coloro che ne erano sprovvisti e fu allora che a Roelof gli fu assegnato il cognome Limoenmann (letteralmente l’uomo di limoni) in riferimento alla sua professione.
Quando suo figlio Barend – divenuto artigiano orafo – decise di sposare Netje Rooseboom, fu costretto a cambiare il proprio cognome perché il padre della sposa, grossista di orologi, si considerava di un livello superiore a quello di un semplice artigiano e così acconsentì al matrimonio alla condizione che Barend modificasse adeguatamente il suo cognome.
Fu allora che Barend Limoenmann divenne Barend Citroen, nome che in olandese si scrive senza dieresi e significa limone. Uno dei loro 12 figli, Levie, per portare avanti l’attività di commercio di pietre e metalli preziosi del padre, si trasferì a Varsavia dove sposò Masza Amalia Kleimann. La nuova famiglia decise ben presto di lasciare la Polonia (allora sotto il giogo russo) e, dopo aver valutato la possibilità di trasferirsi in America, scelse la più vicina Francia.
Proprio qui, nel 1870, a Parigi stabilirono residenza e sede dell’attività di commercio di pietre preziose. Fu proprio qui che Barend decise di dare una connotazione francese al suo cognome, aggiungendo una dieresi: così nacque la famiglia Citroën. André-Gustave non era interessato all’attività di famiglia che veniva portata avanti dagli altri fratelli.
Citroën scoprì un nuovo tipo di ingranaggio con denti a cuspide
Era un ragazzo intraprendente ed affascinato da tutto ciò che era moderno e tecnologico, così riuscii a studiare all’École Polytechnique di Parigi dove si laureò in ingegneria. Senza dubbio, André-Gustave ereditò il fiuto per gli affari dei Citroën, grazie al quale, nel 1900 – durante un viaggio in Polonia – ebbe l’opportunità di visitare le aziende specializzate in meccanica di precisione e valutare le tecnologie in uso.
Proprio in questa occasione, presso un’azienda nella sperduta campagna polacca, scoprì qualcosa che avrebbe profondamente segnato la sua vita: un nuovo tipo di ingranaggio con denti a cuspide in grado di moltiplicare o ridurre di molto forza e il movimento di macchinari, anche molto imponenti. Citroën comprò subito il brevetto con l’idea di svilupparlo ed impiegarlo su scala mondiale.
Nei primi anni del 1900, l’Europa è un cantiere di idee in pieno fermento: dall’arte, alla musica, all’architettura. Nasce l’esigenza di ridisegnare le città con strutture avveniristiche e nuovi materiali. Perciò si decise di lasciare spazio alle fabbriche moderne capaci di tradurli come acciaierie e centrali elettriche. André, che da bambino ha seguito con ammirazione la costruzione della Tour Eiffel, è l’uomo giusto al momento giusto e capisce ben presto che il futuro è nella produzione industriale e nella sua efficienza e standardizzazione.
La prima attività di Citroën, nel 1902, è quella delle Acciaierie André Citroën che producono materiali per l’edilizia e i cantieri navali, oltre a ruote dentate a doppia elica ovvero gli ingranaggi del brevetto polacco dalla cui forma a V nascerà l’iconico logo della casa automobilistica francese (il double chevron).
L’ingresso di André Citroën nel mondo dell’automobile avvenne nel 1908 quando accetta la direzione della celebre azienda automobilistica dei fratelli Mors, specializzata in auto di lusso e da competizione. Per assolvere agli enormi debiti dell’azienda, grazie alle conoscenze della famiglia Citroën, André riesce a trovare un finanziatore: un ricchissimo gioielliere di origini armene amante delle auto da corsa.
La Citroën Type A 10 HP fu la prima auto prodotta da André Citroën
Una volta recuperata la situazione bancaria, giunse il momento di dedicarsi alla produzione mettendo in pratica tutte le nuove idee su catena di montaggio e produzione industriale espresse dal taylorismo. Nel 1908, la Mors passa dalla produzione artigianale di poche decine di vetture al mese a una industriale.
Nel 1910 furono prodotte 646 unità al mese. Anche se le vetture realizzate dalla Mors non erano accessibili a tutti, ottennero comunque un successo eccezionale in tre anni di vendite fino a quando la Prima Guerra Mondiale ne decretò il declino.
Nel 1919, a Parigi, nella fabbrica automobilistica André Citroën nacque la Citroën Type A 10 HP. Si tratta di un’auto costruita in grande serie, economica, solida, facile da riparare e alla portata di molte persone. Era la prima vettura europea costruita in serie, la prima auto francese con guida a sinistra e una vettura concepita per poter essere guidata da chiunque.
La 10 HP venne venduta completa di capote, ruota di scorta, fari ed avviamento elettrici ad un prezzo di 7950 Fr. Sotto il cofano c’era un motore a quattro cilindri da 1.3 litri che permetteva all’auto di raggiungere una velocità di ben 65 km/h.
Il veicolo venne offerto in più allestimenti e caratterizzato da colori brillanti come azzurro e giallo. Nello stesso anno, vennero prodotte 2810 vetture mentre nel 1925 la produzione annuale dell’intera gamma raggiunse i 61.487 veicoli.