Il motore utilizzato in Formula 1 da Ferrari nel 2020 è stato quello più debole della stagione, dopo essere stata in prima linea nelle edizioni 2018 e 2019. Le modifiche ai regolamenti tecnici apportati alla fine della stagione 2019 e un accordo segreto all’inizio di quella 2020 pare siano al centro dei problemi del cavallino rampante che l’hanno portata alla sua peggiore stagione di F1 negli ultimi 40 anni.
Mattia Binotto, team principal della Scuderia Ferrari, ha già rivelato che il team sta sviluppando un nuovissimo propulsore per la stagione 2021 che lo riporterà ad essere più competitivo e inoltre aiuterà anche i suoi clienti Haas e Alfa Romeo ad ottenere prestazioni migliori. Pare che questa unità sia piuttosto potente e non sarà certamente il propulsore più debole, secondo Binotto.
Ferrari: la scuderia lavora su un nuovo motore rivoluzionario per la stagione 2022
Ferrari starebbe sviluppando il nuovo propulsore sfruttando i cambiamenti tecnici che entreranno in vigore nel 2022. Secondo Motorsport.com, sarà un design mai visto prima nella massima competizione automobilistica. È probabile che la nuova power unit della Scuderia Ferrari abbia le carte in tavola per cambiare le regole del gioco.
Tra le modifiche previste nel nuovo motore c’è la separazione del compressore dal turbo. L’attuale motore utilizzato da Ferrari ha entrambi gli elementi sul lato del cambio del motore ma già dal prossimo anno avverrà questa separazione. In aggiunta, il cavallino rampante sta cercando di portare il compressore all’interno della scatola dell’aria del sei cilindri con una disposizione completamente nuova per l’intercooler.
Questo cambiamento è considerato rivoluzionario in quanto non solo migliorerà le prestazioni del propulsore ma porterà anche maggiori guadagni in termini aerodinamici man mano che la disposizione generale del motore diventerà compatta.
Naturalmente, questa modifica prevede alcune sfide da affrontare. In primo luogo, i guadagni in termini di prestazioni devono essere dimostrati dai test effettuati sul banco di prova e poi in pista. Inoltre, un design così compatto potrebbe causare enormi problemi di affidabilità come è successo a Honda con l’unità utilizzata nel 2015.