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Immatricolato e circolante elettrico in Italia: quale scenario

Le previsioni di Motus-E che riguardano la mobilità del futuro

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Immatricolato e circolante elettrico in Italia: quale scenario? La strategia si chiama “Missione E-Mobility Italia”, e si pone l’obiettivo ambizioso di portare sulle nostre strade 4 milioni di veicoli elettrici nel 2030. Tutto arriva da Motus-E, la prima associazione in Italia costituita da operatori industriali, filiera automotive. Ma anche mondo accademico e movimenti di opinione per accelerare il cambiamento verso l’elettrico.

Immatricolato e circolante elettrico: la crescita

Come si vede dal grafico, la partenza è data da due numeri. Nel 2019, 10.000 immatricolazioni elettriche e 40.000 circolanti. Nel 2030, un milione di vendite e 4 milioni di circolante.

Anche per l’ambiente: la mobilità elettrica è un miglioramento tecnologico ineludibile per il contributo alla decarbonizzazione del settore trasporti rispetto ai combustibili fossili. Attenzione: l’Italia è il peggior Paese in Europa per morti premature causate da inquinamento atmosferico di tutti e 3 gli inquinanti più pericolosi, PM2.5, NO2 e O3 (dati 2020 della European Environmental Agency). Siamo anche sotto schiaffo in Ue: una mega multa di un miliardo di euro per troppo smog, questa la spada di Damocle.

Flotte aziendali elettriche, che occasione

Una grande opportunità arriva dalle flotte aziendali (e dal noleggio privati). I parchi auto delle società sono la prima naturale applicazione della mobilità elettrica: per la possibilità di rimessaggio e di pianificazione della ricarica.

A livello fiscale, Motus-E propone che le aziende possano dedurre, in caso di leasing, acquisto o noleggio di un veicolo a zero emissioni, rispettivamente il 100% dell’ammortamento o del costo operativo del noleggio. Per quelle poco inquinanti (fra 20 e 60 grammi di anidride carbonica per km), 80%.

Prezioso anche uniformare gli incentivi indiretti ai veicoli elettrici fra tutti i Comuni. garantire la sosta gratuita agli EV sulle strisce blu, consentire l’accesso alle Ztl (non pedonali) e lungo le corsie preferenziali. Utile introdurre divieti di circolazione ai mezzi di logistica di ultimo miglio non a zero emissioni nei centri urbani in alcune fasce orarie prestabilite e uniformi. Accedi se sei elettrico.

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