Rc auto familiare per risparmiare: cosa non quadra. Le novità del Codice delle Assicurazioni non convincono appieno. L’articolo 134, comma 4-bis, modificato dalla legge 157/2019, prevede una forte tutela dei consumatori. Obiettivo: l’applicabilità della classe di merito più favorevole non solo ai nuovi contratti ma anche ai rinnovi, estendendo i benefici anche a veicoli di tipologia diversa da quelli già assicurati all’interno dello stesso nucleo familiare. Prima era auto con auto, grazie al decreto Bersani del 2007, e moto con moto. Ora è auto con moto, e moto con auto.
Rc auto familiare per risparmiare: c’è un problema
L’Ivass (Istituto di vigilanza sulle compagnie) riceve numerose segnalazioni da parte dei consumatori. Lamentano la mancata applicazione del beneficio a veicoli di diversa categoria in assenza di attestato con 5 anni senza sinistri. Una lettura della norma coerente con le finalità di tutela dei consumatori suggerirebbe di riconoscere il beneficio anche in presenza di un attestato relativo alla storia assicurativa del veicolo “beneficiario” che risalga a meno di 5 anni, purché in assenza di sinistri.
Ma l’Ivass non può sostituirsi al legislatore fornendo interpretazioni autentiche delle norme di legge. Ha posto la questione nelle diverse sedi istituzionali allo scopo di promuovere interventi idonei a superare l’attuale quadro di incertezza.
Leggi complicate nella Rca: guaio
In un settore complicatissimo come la Rca, servono leggi semplici, chiari, lineari. Se il legislatore introduce norme oscure, la Rca diventa infernale, a nostro giudizio. L’Ivass nulla può fare se non segnalare.
Oltretutto, attenzione: col decreto Bersani del 2007 e con la Rca familiare, qualcuno ci guadagna. Ossia chi eredita la classe di merito senza maturarla. E altri ci perdono: le compagnie, se costrette ad abbassare certi prezzi, alzano altre tariffe. Entrare come un elefante in una cristalleria significa solo fare danni: cautela con certe regole nuove.