Automobilista sotto il limite di velocità investe ciclista: colpevole. La circostanza che i ciclisti e i pedoni attraversino la strada improvvisamente costituisce un rischio prevedibile. Così la Cassazione, quarta sezione penale, con sentenza numero 7094 del 2021, depositata in il 24 febbraio. Vai piano, a 30 km/h su un tratto con limite di 50 km/h, ma non vedi il pedone per tempo e non freni: guida pericolosa, da punire.
Sotto il limite di velocità investe ciclista: reato
L’uomo ha commesso un reato: chiunque cagiona ad altri per colpa una lesione personale è punito, in base al Codice Penale. Col colpa, ossia per imperizia, imprudenza. Non con dolo, con l’intenzione di far male, ferire o uccidere. Non l’ha fatto apposta, ma viene sanzionato. Guidava sotto il limite previsto su quel tratto, però doveva essere ancora più prudente: c’è sempre il rischio che un pedone sbuchi d’improvviso. Si deve essere pronti a frenare o a evitare il pedone.
Ovviamente, ci sono anche casi in cui il guidatore, pur con tutta la prudenza di questo mondo, non avrebbe potuto evitare il pedone: saranno i giudici, dietro perizia di esperti che ricostruiscono la dinamica del sinistro in planimetria, a stabilirlo.
Articolo 141 del Codice della Strada: occhio alla guida pericolosa
Per la Cassazione, è decisivo l’articolo 141 del Codice della Strada. Impone al conducente del veicolo di regolare la velocità alle caratteristiche e alle condizioni della strada e del traffico. E a ogni altra circostanza di qualsiasi natura. In modo che sia evitato ogni pericolo per la sicurezza delle persone. E assicurato il controllo del proprio mezzo.
Guidando con prudenza, si compiono tutte le manovre necessarie, specie l’arresto tempestivo entro i limiti del campo visivo e dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibile. Specie nelle ore notturne.