Il futuro del settore automotive, condizionato dalla Pandemia, fornisce visioni in chiaroscuro. Lo sa bene Carlos Tavares che parlando con Il Sole 24 Ore ha ammesso che il futuro dell’auto si gioca mediante le sfide relative a “libertà e sicurezza”. Condizioni essenziali che vedranno in ogni modo protagonista il super gruppo Stellantis che possiede mire da prima classe.
Se da un lato Carlos Tavares ha ammesso che in Italia si spende più che altrove, perlomeno in termini di stabilimenti produttivi, dall’altro pare siano state poste già le basi per soluzioni che permettano di ridurre i costi senza inficiare l’occupazione e senza parlare di eventuali chiusure. D’altronde sono questi due imperativi che il nuovo CEO di Stellantis si è imposto sin da subito. Per agire verso questa direzione, l’aumento dei volumi di mercato e di conseguenza di quelli produttivi si pone alla base della questione. Sull’argomento Tavares ha voluto precisare di non pensare a chiudere né a licenziare: “Quando ho preso il timone di PSA nel 2014 non ho chiuso stabilimenti, e il motivo è che credo nelle persone. L’unica cosa vera che possiamo dire alla nostra gente è che se esprimono eccellenza saranno tutelati. E non vedo perché non dovremmo trovare in Italia il cervello giusto, lo spirito giusto e il contributo giusto”.
L’attesa è quindi rivolta alle aspettative prodotte da quello che sarà l’effettivo piano industriale della nuova era Stellantis, “non siamo fuorigioco” ci ha tenuto a precisare Tavares con un velo di orgoglio tra i denti.
Il comparto premium
Se le mire espansionistiche di Stellantis pongono la Cina come indirizzo possibile, le sfide da affrontare per l’approdo nel gigante asiatico sono ampie e variegate. Un possibile passaggio obbligato potrebbe essere rappresentato dalla gestione dei marchi che sono finiti sotto la classificazione Premium: Alfa Romeo, DS e Lancia. Proprio questi potrebbero fare da base all’approdo ragionato in Cina. Questi garantiscono infatti marginalità superiori e forniscono nomi di ampio risalto. Si può scommettere anche sui marchi premium per lo sbarco in Cina.
Ma gli occhi di Stellantis sono puntati anche sul nuovo che avanza, a cominciare da Tesla che Tavares definisce un “competitor” aggiungendo che “noi cercheremo di fare meglio sapendo che possiamo riuscirci”. Ma il fatto di avere a disposizione “29 modelli elettrici oggi in vendita” certifica un cambio di passo già avviato visto che se ne attende un complessivo pari a 40 entro la fine dell’anno.
Gli occhi di Tavares rimangono comunque puntati su Alfa Romeo, ma anche su Maserati: “la priorità adesso è aumentare le potenzialità di questi due marchi: abbiamo molto lavoro da fare in Alfa Romeo tanto quanto in Maserati. Ho conosciuto persone molto appassionate, vogliamo far leva sulle radici italiane dell’Alfa Romeo e della Maserati. Ecco perché non solo abbiamo una business unit dedicata a prendersi cura della Maserati, ma in questo momento stiamo anche creando un team specifico per l’Alfa Romeo. Il nostro focus sarà sulla qualità e la passione, ma è una lunga strada”.