Si avvicina la ricorrenza del centenario dalla nascita di Gianni Agnelli avvenuta il 12 marzo del 1921. L’uomo Gianni Agnelli, appassionato e dedito alla Fiat, è stato raccontato dal nipote John Elkann figlio di Margherita Agnelli e Alain Agnelli. John è oggi a capo del colosso Stellantis nato dalla fusione tra FCA e PSA, oltre che presidente di Ferrari e attualmente anche amministratore delegato ad interim.
John Elkann ha provato a fare dei parallelismi tra quello che era e quello che poteva essere oggi Gianni Agnelli. Ad esempio in riferimento all’attuale situazione che sta attraversando la Scuderia, Elkann ha ammesso all’interno di un’intervista rilasciata a La Stampa: “Oggi Gianni sarebbe deluso, come lo siamo tutti noi tifosi della Ferrari. Ma io sono ottimista, perché abbiamo due piloti giovani: non sono ‘abituati a vincere’, ma hanno tanta voglia di allenarsi per vincere. Con la loro umiltà e determinazione stanno contagiando tutta la squadra”. Elkann ha citato un passaggio molto noto avvenuto a suo tempo fra Enzo Ferrari e lo stesso Gianni Agnelli che disse al Drake “voi siete abituati a vincere”.
Felice della fusione tra FCA e PSA
C’è invece un aspetto che avrebbe comunque reso felice Gianni Agnelli. L’Avvocato era uno che sapeva leggere oltre e nella sua aperta visione del futuro per Fiat aveva già ipotizzato diverse volte l’importanza fondamentale di una fusione o di un’alleanza da mettere in pratica con altri costruttori.
In riferimento all’attuale fusione tra FCA e PSA che ha dato vita a Stellantis, John Elkann ha espresso pareri positivi in merito ad un possibile coinvolgimento di Gianni Agnelli: “mio nonno intuì e disse prima degli altri che nel mondo dell’auto sarebbero rimasti sei o sette grandi player globali. Oggi, con Stellantis, siamo uno di questi player. È un traguardo importante, ma è anche un punto di partenza, sicuramente non di arrivo”.
L’occasione è stata propizia a John Elkann per esprimere il suo parere nei confronti di chi crede che la fusione sia troppo spostata verso la compagine francese: “La realtà è diversa. Siamo stati in grado di crescere molto nel mondo in questi ultimi vent’anni e questo ha rafforzato anche le nostre attività italiane, perché sono ormai parte di una realtà più grande, che ha valorizzato e potrà valorizzare ancora di più la nostra italianità”, ha aggiunto.