Se ho la wallbox, o posso installarla, l’auto elettrica da usare nei pressi di casa mia è comoda. Idem se seguo un itinerario dove ci sono stazioni di ricarica. Ma, in fatto di punti di ricarica elettrica in autostrada, in Italia il quadro è sconfortante.
Motus-E ricorda come sia percepita come un disagio per l’utente la sostanziale assenza di stazioni di ricarica nelle aree di servizio e lungo le arterie autostradali. Serve una capillare diffusione di punti di ricarica ad alta potenza o High Power Chargers – HPC9 (con potenze di almeno 100 kW). Per facilitare viaggi e spostamenti su tratti extraurbani. E per permettere di elettrificare totalmente le flotte.
Quali i dati dei punti di ricarica elettrica in autostrada? Stando ad alcune fonti, con una rete autostradale complessiva di 6943 km, i punti di ricarica fast presenti risulterebbero 15 ogni 100 km. Tuttavia, quasi sempre, per accedere a queste stazioni di ricarica occorre uscire dall’autostrada per ricaricare fuori delle competenze autostradali. E solo su strade Anas. Per accedere alla ricarica EVA+12.
Stazioni di ricarica: obblighi per i concessionari autostradali
Per legge, i concessionari autostradali devono installare colonnine di ricarica per veicoli elettrici di ultima generazione e ad alta potenza, lungo le tratte di loro competenza almeno ogni 50 chilometri. Il termine per l’installazione dei punti di ricarica di potenza elevata è di 180 giorni (da gennaio 2021) e nel caso i concessionari non provvedano, chiunque ne faccia richiesta si può candidare per installarle.
In questo caso, il concessionario dovrà pubblicare entro 30 giorni una manifestazione d’interesse volta a selezionare l’operatore. Sulla base di caratteristiche tecniche e commerciali che valorizzino efficienza, qualità e varietà dei servizi proposti.
Ma vediamo Ionity. Sta installando infrastrutture ad alta potenza (HPC a 350kW) lungo le autostrade. Il progetto prevede una stazione con sei punti di ricarica disponibili ogni 120 km, lungo i corridoi di attraversamento identificati, e cofinanziati, dal programma Europ-e 14. Almeno 400 nell’intero continente, 50-60 dei quali in Italia . Diciassette aree di ricarica sono già attive sul territorio nazionale.
Non ultimo, il più grande gestore italiano, Autostrade per l’Italia. Il “Piano di trasformazione al 2023” nella sua prima fase prevede l’installazione di stazioni di ricarica ultraveloci da 350 kW, con un numero da 4 a 6 postazioni in 67 aree di servizio. Che rappresentano il 31% delle stazioni di rifornimento presenti sulla rete Aspi. Al termine di questa fase sarebbero presenti in media punti di ricarica ogni 90 km. La seconda fase prevede una apertura al mercato per coprire il rimanente 69% delle aree di servizio.