Nell’eterna lotta che vede schierati telecamere contro alcuni automobilisti, stavolta sono i secondi a vincere. Arriva l’ennesima sentenza che si inserisce in un mosaico immenso: fatto di decisioni della Cassazione, della Corte costituzionale, più le circolari ministeriali. Tutto perché le normative sono interpretate in più modi. Adesso ecco un altro principio: foto della targa poco chiara? Multa autovelox nulla. Lo ha stabilito la sezione civile del Giudice di Pace di Voghera (Pavia). Nella persona di Violeta Ivanova Todorova.
La sentenza è la numero 150 del 24 novembre 2020. Non riguarda un verbale da divieto di sosta di 50 euro. Qui in ballo c’erano fior di soldoni. E la patente. In tutto, 12 verbali dovuti a infrazioni per eccesso di velocità, rilevati con autovelox. Contravvenzioni nel periodo che va da ottobre a dicembre 2019.
Il fatto è che non si leggono bene le targhe dei veicoli: manca un elemento essenziale per identificare il mezzo che compie l’infrazione. Ingrandendo la foto, la targa dell’auto incriminata si vede? Sì. Ma questo non si può fare secondo la legge: così dice il magistrato.
Se l’identificazione è dubbia, la multa va annullata. Anzi: tutt’e 12 le multe. Accolto il ricorso del trasgressore difeso dall’avvocato Luca Angeleri. L’amministrazione locale non fornisce la piena prova del fatto accertato che invece le compete. Perché creditore sostanziale del pagamento della sanzione pecuniaria.
D’altronde, il Giudice di Pace di Perugia, nel 2013, la pensava esattamente allo stesso modo: foto della targa poco chiara, verbale da cestinare. Sulla stessa linea il Giudice di Pace di Caserta: vietato ingrandire la foto, che dev’essere chiara al volo, subito.
Esiste poi una seconda questione, ancora più delicata e complessa. L’accertamento sarebbe comunque illegittimo perché l’apparecchio risulta ubicato in un luogo non indicato esplicitamente nei decreti prefettizi. Quelli che autorizzano il rilevamento elettronico della velocità.