La Ferrari F40 è una supercar da sogno, che ha scatenato passioni travolgenti. Al suo fascino, unico ed eterno, non hanno resistito i grandi personaggi come David Gilmour, chitarrista e cantante del leggendario gruppo inglese dei Pink Floyd. L’artista britannico si concesse, nel 1988, un esemplare del modello. Si tratta di quello con telaio ZFFG734B000078036, di cui fu primo proprietario. Poi quell’auto, esposta da Pininfarina all’International Motor Show di Birmingham, è passata più volte di mano.
Nel 2017 è stata messa all’asta da Bonhams: la sua scheda di vendita narra l’assenza delle sospensioni regolabili, presenti su altri modelli della serie. Alcuni anni fa, la vettura è stata sottoposta a un importante restauro, costato oltre 350 mila euro ed eseguito prima della vendita all’incanto.
Oggi le sue condizioni sono impeccabili, come quando David Gilmour la ritirò a Maranello, con il collega Nick Mason, che nella stessa circostanza prese il suo esemplare. I due musicisti dei Pink Floyd furono immortalati insieme a Fiorano, con la coppia di “rosse“, per una foto entrata nella storia. Entrambi amano le creature del “cavallino rampante”, che hanno acquistato in più modelli. Mason dispone, ancora oggi, di una collezione da far tremare i polsi. La Ferrari F40 ne fa sempre parte: noblesse oblige!
Gioiello vigoroso
Auto sportiva straordinaria, la Ferrari F40 fece il suo debutto in società il 21 luglio 1987 al centro civico di Maranello, dove fu svelata per la prima volta alla stampa. Il Commendatore Enzo Ferrari ne era entusiasta. Durante la cerimonia del vernissage, pensando che i microfoni fossero spenti, si lasciò scappare la parola: “Bellissima“. Come dargli torto? Un look del genere spinge a mille le pulsazioni cardiache ed è impossibile mantenere l’aplomb. Nelle sue linee da prototipo, firmate Pininfarina, si coglie un’elegante aggressività.
Non è un ossimoro: qui l’energia stilistica, fonte di un grande dinamismo espressivo, si manifesta in forma plastica, senza intaccare l’equilibrio e la fluidità della carrozzeria, i cui volumi si evolvono in un quadro improntato alla coerenza, fil rouge dell’incantevole modello.
La stessa armonia si coglie nelle scelte tecniche e aerodinamiche, partorite sotto la regia di un unico cuore e di un unico cervello: quello dell’ingegnere Nicola Materazzi. Del resto, i capolavori più belli dell’arte sono firmati da un solo autore: Michelangelo, Raffaello, Caravaggio, Leonardo Da Vinci, Beethoven, Bach, Chopin, Strauss. Nata per celebrare gli otto lustri di vita del “cavallino rampante”, la Ferrari F40 ha subito guadagnato il rango di supercar definitiva.
Sviluppata partendo dalla GTO e dalla GTO Evoluzione, era spinta da un propulsore V8 di 2.9 litri, sovralimentato con due turbocompressori IHI, per 478 cavalli di potenza a 7000 giri/minuto e 577 Nm di coppia a 4000 giri/minuto. Oggi tali valori non fanno impressione, ma all’epoca erano il riferimento, come di riferimento erano le sue performance, con una velocità massima di 324 km/h e un’accelerazione da 0 a 200 km/h in 12 secondi (ma nelle prove esterne furono ottenuti valori migliori): cifre impressionanti, avallate ulteriormente dal passaggio da 0 a 1000 metri, coperto in soli 21 secondi.
Arte Ferrari
Giusto parlare di una fuoriserie esplosiva e ultraterrena, capace di richiamare gli sguardi e il cuore come una calamita. Anche l’udito trae estremo giovamento dalle note sublimi del suo cuore, che canta con la voce tenorile di Luciano Pavarotti e suona con gli acuti metallici della chitarra di David Gilmour e le percussioni sulla batteria di Nick Mason. Non è un caso che i tre abbiano acquistato una Ferrari F40, auto fra le più esaltanti di sempre. Il muso basso e profilato, la fiancata slanciata, l’alettone a tutta larghezza, che domina il posteriore, sono alcuni dei suoi elementi estetici distintivi.
Una vera scultura su quattro ruote, che incanta sin dal primo sguardo. Sembra una vettura da gara e le emozioni che elargisce durante l’azione sono degne dei bolidi da pista, anche grazie al peso ridotto, ottenuto facendo ampio ricorso ai materiali compositi e riducendo ai minimi termini la dotazione di bordo, con un abitacolo semplice e scarno. In essa si respira l’essenza del “cavallino rampante”: del resto, è un condensato della storia del marchio, interpretata ai più alti livelli. La Ferrari F40 è arte, poesia, vigore.
Nessuna supercar moderna può competere con la forza del suo carattere e con il suo fascino dirompente. Certo: oggi ci sono molte auto più veloci, alcune parecchio più veloci, ma non lasciano lo stesso segno e non sono lo stesso sogno.