La Dino 206 S Competizione Pininfarina è un esercizio stilistico del mitico carrozziere torinese, che ha fatto leva sull’estro creativo di Paolo Martin. Il giovane designer ha dato vita a un’auto sinuosa, dove il rispetto della tradizione si sposa a slanci verso il futuro.
Il taglio sensuale dei volumi è la nota dominante del design, che avvolge la meccanica con marcate curvature, interrotte solo nella caratteristica coda tronca. Quest’ultima è sormontata da un vistoso alettone, aggiunto poco prima della presentazione, insieme all’appendice aerodinamica anteriore, per dare maggiore deportanza al modello.
Di particolare fascino l’apertura delle porte ad ali di gabbiano della Dino 206 S Competizione Pininfarina, che consegna una visione molto scenografica agli osservatori, ulteriormente esaltata dalla tinta gialla scelta per verniciare la carrozzeria.
Si tratta, indubbiamente, di uno dei mezzi più seducenti plasmati dall’uomo: una vera opera d’arte dinamica, che si è potuta gustare nella galleria della strada e della pista, ma anche in alcuni eventi. Nel 2008 è stato possibile ammirarla, per esempio, al Giro di Sicilia e in uno dei concorsi d’eleganza più prestigiosi del mondo, quello di Villa d’Este.
Oggi è di un collezionista americano
La Dino 206 S Competizione Pininfarina fu presentata al pubblico in occasione del Salone dell’Auto di Francoforte del 1967. Qui raccolse grandi apprezzamenti da parte del pubblico e della critica, per la spiccata personalità, di taglio avveniristico.
A differenza di altri prototipi di stile, si tratta di un veicolo perfettamente funzionante ed oggi, l’attuale proprietario James Glickenhaus, mosso da una passione non comune, si concede con una certa frequenza il piacere dell’uso di questo gioiello in esemplare unico.
Pininfarina glielo ha venduto alcuni anni fa, sapendo che sarebbe finito in ottime mani. Del resto, stiamo parlando di un uomo che custodisce in garage alcune auto straordinarie di casa Ferrari. Non solo vetture classiche, ma anche supercar moderne come la P4/5 del 2006, derivata dalla Enzo del 2002.
A fare da base per lo sviluppo della Dino 206 S Competizione Pininfarina è stato il telaio di un bolide da corsa, quello della Dino 206 S (s/n 034), una sorta di Ferrari 330 P3 in scala, come questa realizzata dalla Carrozzeria Drogo. La spinta fa capo a un motore 6 cilindri a V di 65 gradi, Tipo 231/B di 1987 cc, con doppio albero a camme in testa e tre valvole per cilindro.
Questo propulsore suona come un violino Stradivari, per inebriare di emozioni l’apparato uditivo, nel solco della migliore tradizione delle sculture di Maranello, mai deludenti su questo fronte. La potenza tocca quota 180 cavalli, per una spinta molto intensa, grazie al peso particolarmente contenuto. Breve l’intero processo creativo, durato meno di quattro mesi.
Top model made in Italy
Il nome della Dino 206 S Competizione Pininfarina, nota anche come “The Yellow Dino“, si riferisce al figlio di Enzo Ferrari, affetto da distrofia di Duchenne, che lasciò questo mondo a soli 24 anni di età. Lo chassis di tipo semi-monoscocca che fece da anima per la trasformazione fu quello con numero 10523, spedito da Ferrari a Pininfarina per ricevere la nuova e visionaria carrozzeria. Il risultato? Un gioiello che miscela lo spirito delle corse a quello delle auto stradali e delle concept car.
Anche se il suo stile prende a prestito le curvature dell’originale Dino 206 S, la Competizione gode di un’esecuzione e di un trattamento dei volumi completamente diversi, per un carattere unico ed esclusivo, assolutamente inconfondibile. Questa concept car in esemplare unico si è fissata in modo indelebile nell’immaginario collettivo, oltre che nella storia dell’automobilismo.
Sensuale e leziosa, ha un look di carattere, esaltato dal sistema di apertura delle porte, dal parabrezza fortemente arrotondato e dall’ala posteriore a sbalzo. Quanto basta per ritagliargli un posto d’onore nel cuore del popolo ferrarista e non solo, grazie alle sue proporzioni da top model.
La Dino 206 S Competizione Pininfarina è l’ennesima prova dell’eccellenza creativa Made in Italy, onore e vanto del nostro paese, dentro e fuori le mura domestiche. Roba che altri possono solo sognare, in ambito automobilistico e, più in generale, in ambito stilistico e progettuale.