Ancora cassa integrazione per lo stabilimento Stellantis di Melfi. In queste ore, infatti, i sindacati hanno confermato l’estensione degli ammortizzatori sociali fino al prossimo 2 maggio. Il sito di produzione dell’azienda continua a dover fare i conti con la mancanza di componenti (un problema che si risolverà solo tra diversi mesi secondo Tavares) oltre che con gli effetti della pandemia sulle vendite.
In pochi mesi, Melfi è passato da essere uno stabilimento di riferimento per la produzione di auto in Italia, con l’obiettivo della piena occupazione stabile vicinissimo, a dover fare i conti con un costante ricorso alla cassa integrazione, esuberi giornalieri ed anche alcune giornate di stop totale della produzione.
Ricordiamo che lo scorso 15 febbraio era in programma la partenza del terzo turno di lavoro della Jeep Compass. Tale progetto è stato cancellato con l’azienda che ha fatto ricorso alla cassa integrazione per sei settimane consecutive, fino al 28 marzo. Successivamente, è arrivata l’estensione di due settimane, fino al 9 aprile. Oggi registriamo un’altra proroga di tre settimane, fino al 2 maggio.
La situazione continua ad essere molto complicata e, al momento, la soluzione non sembra essere vicina. Anche per le prossime settimane, quindi, la cassa integrazione per i lavoratori dello stabilimento sarà una costante e la produzione sarà ben lontana dai livelli massimi a cui lo stabilimento lucano potrebbe arrivare.
Per il momento, non ci sono ulteriori novità all’orizzonte. Il progetto del terzo turno di lavoro sulla Compass è sospeso a tempo indeterminato. Sarà necessario affrontare e risolvere prima la questione legata ai problemi con le forniture per poter ritornare a programmare la crescita produttiva nello stabilimento.
Nel frattempo, a Melfi dovrebbero iniziare a breve i lavori per l’avvio della produzione delle varianti mild hybrid di Compass, Renegade e 500X. Queste versioni dovrebbero essere pronte per la fine della primavera ma, al momento, non ci sono ancora conferme. La delicata situazione dello stabilimento, infatti, potrebbe comportare un ulteriore ritardo.
Il punto dei sindacati
Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr hanno annunciato con una nota quanto anticipato oggi da Stellantis in merito all’estensione della cassa integrazione. I rappresentati dei lavori sottolineano come già da gennaio lo stabilimento lucano debba fare i conti con gli ammortizzatori sociali. Inizialmente, gli esuberi erano legati alle attività che avrebbero portato all’avvio del terzo turno per la Compass.
Sottolineano i sindacati: “Il 3° turno non è mai partito e l’azienda ha continuato a prolungare la cassa integrazione, senza interruzioni. Da inizio gennaio, tutti i giorni oltre 1.000 lavoratori sono in cassa integrazione. Inoltre, ci sono state delle fermate per settimane intere per Compass e ibride e alcune collettive che hanno coinvolto tutti i 7200 lavoratori dello stabilimento Stellantis di Melfi”