Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto Sostegni. Manovra di 32 miliardi di euro. Alle imprese, 11 miliardi contro il Covid. Condono bollo auto e multe: davvero limitato e per pochi. Primo: c’è la soglia di 5.000 euro per le vecchie cartelle esattoriali da stralciare. Secondo: nel periodo 2000-2010. Terzo: ne beneficia solo chi ha un reddito Irpef che non superi i 30.000 euro. Questi i punti chiave che si deducono per ora: si vedrà se arriveranno chiarimenti da parte dei ministeri. Vi terremo informati.
Proprio la sanatoria è stata al centro di di un lungo braccio di ferro tra i partiti nella maggioranza. Alla fine, ha vinto la proposta di mediazione avanzata dal premier Mario Draghi, dubbioso su una sanatoria di ampio respiro: ha definito la norma un condono che però sarà limitato ad una piccola platea, sotto un certo reddito “e forse con minore disponibilità economica”. Una misura che avrà impatti molto molto limitati.
Come funziona il condono bollo auto e multe col decreto Sostegni? Per il bollo auto, tassa di proprietà della vettura da pagare alla Regione di residenza, chi non ha pagato in passato s’è visto recapitare la cartella esattoriale dall’Agenzia delle entrate, ex Equitalia. Il riscossore che lavora spesso per conto della Regione. Per le multe dei Comuni, chi non ha pagato i vecchi verbali ha ricevuto a casa le cartelle dallo stesso riscossore. Con tutti i forti limiti del decreto, godrà della sanatoria.
Sul condono bollo auto e multe col decreto Sostegni, si sono scatenate le illazioni. Erano fake news.
- Prima bufala: eliminazione bollo auto e multe del passato, del presente e del futuro. ClubAlfa aveva cercato di aiutare gli automobilisti a non cadere nella trappola di quelle fake: vedi qui.
- Seconda pseudonotizia: maxi condono per chi in passato non ha pagato bollo auto e multe. Dal 2000 al 2015. Invece, è una sanatoria limitatissima, e dal 2000 al 2010.
Per questa mini sanatoria, festeggiano in pochi: tutti quelli che rientrano fra chi ne ha diritto. La forte discussione nella maggioranza aveva come causa proprio il fatto di che gli automobilisti in regola si sentivano beffati: della serie, abbiamo pagato e adesso chi non ha versato tasse e verbali è il vincente, il furbetto, che non rispetta le normative ma la fa franca.
Draghi: “Cartelle esattoriali, cosa non va”
Draghi ha detto che si tratta di multe dal valore medio di 2.500 euro, maggiorate da more e interessi, legato alla riforma per l’efficientamento del sistema della riscossione. Il condono è dentro un tetto di reddito. Per cui questo azzeramento permette all’amministrazione di perseguire la lotta all’evasione in modo più efficiente. In questo caso, qualcosa non funziona se uno Stato permette l’accumulo di milioni di cartelle che non si riescono a esigere.
Nel decreto, è prevista una modifica delle norme della riscossione: una riforma del meccanismo di controllo e scarico delle cartelle. Il condono si deve fare per una parte piccola della platea dei contribuenti: quella che ha meno disponibilità e per importi molto limitati.
Bollo auto cancellato: mille promesse
Al di là delle parole del premier, negli anni addietro, a proposito di bollo auto, è vero invece che molti politici hanno promesso l’eliminazione della tassa. Qualcuno proponeva un aumento delle accise sui carburanti: più usi l’auto, più paghi in termini di benzina e diesel. Ma poi quelle promesse, fatte in campagna elettorale, sono finite nel dimenticatoio. Anche perché le Regioni hanno fame di soldi: come togliere loro un’entrata pesante qual è il bollo?