Nel contesto della controversia tra la concessionaria dell’Alta Austria Büchl e Peugeot Austria, la Corte Suprema nella sua decisione del 22 marzo 2021, ha confermato la stragrande maggioranza delle ordinanze di cessazione e desistenza. Il Tribunale austriaco si era pronunciato il 12 maggio 2020 contro l’importatore in Austria a causa di violazioni del divieto di abuso di potere di mercato. Il distributore Büchl si era rivolto al tribunale alla fine del 2018.
Nel contesto della controversia tra la concessionaria dell’Alta Austria Büchl e Peugeot Austria il marchio francese è stato condannato
Nella sua sentenza, la Corte Suprema ha rilevato abusi da parte di Peugeot a livello di legame tra i bonus pagati ai concessionari nelle indagini sulla soddisfazione dei clienti, la riduzione dei margini dei concessionari se non raggiungono obiettivi di vendita volutamente gonfiati dal produttore e per competere con i concessionari del mercato al dettaglio attraverso le proprie attività di PSA con prezzi agevolati per i veicoli. A livello post-vendita, la sentenza chiede di porre fine al sistema di ispezione eccessivamente gravoso, nonché a tariffe orarie che non coprono i costi e rendono il lavoro in garanzia non redditizio per i concessionari.
Nelle prossime settimane, il tribunale di primo grado dovrà completare il procedimento secondo le specifiche esigenze della Corte Suprema e pronunciarsi nuovamente. Nella sua decisione, la Corte suprema sottolinea espressamente che l’ingiunzione di cessare e desistere si applica non solo al caso Büchl, ma a tutti i rapporti contrattuali in cui esistono dipendenze simili, e vede una necessità non trascurabile di modificare il sistema di remunerazione di PSA.
La Corte suprema sottolinea inoltre chiaramente l’applicabilità parallela del diritto antitrust europeo e si occupa in dettaglio della giustificazione della posizione dominante dell’importatore nonché del gruppo di casi di abuso di condizioni ai sensi dell’articolo 102 TFUE. Questa decisione potrebbe estendersi ad altre reti Stellantis in Austria.
Ti potrebbe interessare: I concessionari dei marchi Citroën, DS, Peugeot e Opel hanno citato in giudizio Stellantis Netherlands