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Autostrade risponde al Garante: “Spesi 77 milioni in agevolazioni tariffarie”

Aspi pagherà la multa Antitrust di 5 milioni, tuttavia farà ricorso perché ritiene di essere dalla parte della ragione

agevolazioni tariffarie

Il Garante della concorrenza multa Autostrade per l’Italia, ma questa (di Atlantia, Benetton) risponde. Cos’è successo? Sanzione Antitrust ad Aspi: 5 milioni di euro per una pratica commerciale scorretta. Non ha adeguato né ridotto il pedaggio nei tratti in cui si registrano critiche e persistenti condizioni di fruibilità del servizio. La risposta di Autostrade: “Spesi 77 milioni in agevolazioni tariffarie”. Aspi pagherà la multa Antitrust di 5 milioni, tuttavia farà ricorso perché ritiene di essere dalla parte della ragione.

La difesa di Aspi: agevolazioni tariffarie volontarie

  • Sono soldi spesi volontariamente. Non c’è nessun obbligo, dice Aspi. Ecco i punti salienti della replica del primo gestore autostradale (3000 km di rete) all’Authority.
  • Autostrade per l’Italia è l’unica concessionaria italiana ad aver attuato iniziative di azzeramento o riduzione dei pedaggi. Obiettivo: lenire i disagi degli automobilisti in alcune particolari tratte oggetto di cantierizzazione (allora presenti in A10, A7, A12, A26 e in A16 e A14). Tradotto: minori introiti per 77 milioni di euro.
  • La società ha tempestivamente provveduto a fornire la massima informazione possibile all’utenza sulle agevolazioni introdotte e su percorsi alternativi.
  • Nel caso ligure (autostrade intasate per lavori nelle gallerie), Aspi è intervenuta rispettando dettagliatamente le indicazioni tecniche e di pianificazione dei lavori dettate dal ministero delle Infrastrutture.
  • Il gestore ha introdotto nel nuovo Piano Economico Finanziario l’importo di 250 milioni di euro. Per avviare un sistema digitale di “tariffazione dinamica”: pedaggi sulla base degli effettivi tempi di percorrenza, correlandoli alla presenza di cantieri.

Ora la palla passerà ai giudici. Vedremo se daranno ragione al Garante, confermando la multa di 5 milioni di euro (il massimo possibile in base alle normative); o se riterrà corrette le osservazioni di Aspi, annullando la sanzione anche per le agevolazioni tariffarie di 77 milioni.

Rammentiamo l’affondo del Garante. Parla di “assenza di una procedura strutturata in tema di agevolazioni tariffarie (eliminazione/riduzione/sospensione dei pedaggi) e/o rimborsi che disciplini
in via generale adeguate modalità di gestione degli episodi di disagio arrecato”.

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