L’Unione europea spinge per la transizione ecologica: vuole una rivoluzione verde molto rapida. Ma le Case ribattono che servono tempo, investimenti, incentivi statali. Per un eventuale boom auto elettriche in Italia, cosa serve? Da noi, il passaggio alle macchine a batteria è davvero lento. Motus-E più CNR hanno fatto il punto della situazione. Individuando 3 freni all’exploit delle vetture a pila.
1) Boom auto elettriche in Italia: questione prezzo
Prezzo. I cittadini italiani percepiscono ancora come determinante il limite sul prezzo di acquisto. I listini non consentono, nonostante gli incentivi, l’accesso a questo tipo di soluzione a cittadini appartenenti alle fasce di reddito più basse. I margini unitari dei costruttori al momento sono molto bassi se non inesistenti: dovranno distribuire su poche unità per il momento costi di sviluppo e di riconfigurazione delle linee e delle catene di fornitura molto importanti.
Il pacco batterie pesa per il 40% sul costo del veicolo. Ma la nascita di nuovi poli di produzione, soprattutto in ambito europeo, si prevede farà scendere entro 3 anni il prezzo al di sotto della soglia dei 100 €/kWh.
2) Infrastruttura di ricarica: poche colonnine
Solo 2,4 punti di ricarica ogni 100 km. Centrale perciò sarà una pianificazione nazionale accorta e modulata nel corso del tempo, che non potrà quindi prescindere da un’attenta e radicale revisione del PNIRE (Piano Nazionale delle Infrastrutture di Ricarica dei veicoli Elettrici).
Serve anche una rete diffusa di ricariche ad alta potenza, le cosiddette veloci e ultra veloci (dai 50 kW in su): permettono una ricarica all’80% anche in meno di 10 minuti. Abilitano l’utilizzo del mezzo elettrico come unico veicolo privato di una famiglia o di un’impresa.
3) Pochi modelli elettrici: 80 modelli nei prossimi 3 anni
Il consumatore ha enorme scelta per i modelli a benzina o diesel. Poca per gli elettrici. Piacciono la Fiat Nuova 500e, la Volkswagen ID.3 (già fra i leader in Europa). Si prevede la presentazione di più di 80 modelli nei prossimi 3 anni, questo amplierà la rosa di scelta per gli utenti e aumenterà di conseguenze la propensione all’acquisto.