Un video ci regala le emozioni del sound e dell’azione dell’Alfa Romeo 33 SC12, impegnata in una gara in salita di qualche anno fa. Siamo già fuori -abbondantemente fuori- dalla parentesi agonistica ufficiale del modello, ma certi brividi sensoriali non hanno scadenza. Qui si parla di grandezza motoristica, offerta nella forma più romantica: quella che piace veramente agli appassionati. Il suo valore aggiunto cresce oggi, perché viviamo in un periodo dove sembra prendere piede la mobilità elettrica, più fredda e meno coinvolgente sul piano delle vibrazioni emotive.
Erede della 33 TT/12, la 33 SC12 prese forma in 6 esemplari dal 1976 al 1977. Fu l’ultima evoluzione della serie 33, composta da auto da competizione che in un decennio, nelle varie declinazioni, seppero mettersi in mostra, vincendo due edizioni del Campionato del Mondo Sport Prototipi, nel 1975 e nel 1977. In quest’ultimo caso proprio con l’Alfa Romeo 33 SC12, che si impose addirittura in tutte le gare della stagione sportiva, dominando il calendario della serie. Al volante, piloti come Arturo Merzario, Jean-Pierre Jarier e Vittorio Brambilla.
Alfa Romeo 33 SC12: cuore melodioso e pieno di energia
L’energia giungeva da un motore 12 cilindri boxer da 3 litri, in grado di erogare la ragguardevole potenza di 520 cavalli a 12000 giri al minuto. Il tutto su un peso di 720 chilogrammi, quindi molto contenuto. Facile intuire il tenore prestazionale, già basandosi su questi dati. Alla precisione di guida concorreva un nuovo telaio monoscocca in lega di alluminio, la cui presenza è illustrata nella sigla dell’auto, dove SC significa scatolato. Più chiari i riferimenti numerici, che rimandano alla famiglia di appartenenza e al frazionamento.
Dell’Alfa 33 SC12 giunse anche una versione sovralimentata, che aggiunse il suffisso Turbo alla denominazione. In questo caso la cilindrata scese a 2.1 litri, ma l’aggiunta di una coppia di turbocompressori KKK fece crescere la potenza massima a quota 650 cavalli, erogati a 11000 giri al minuto. La velocità massima del modello era di oltre 350 km/h. Noi, tuttavia, preferiamo la versione aspirata, non solo perché si è fissata nella storia coi suoi successi, ma anche per le melodie che regala. Il video odierno ce le rende con una buona dose di fedeltà.
Un modello che sfrutta il know-how di un marchio mitico
L’Alfa Romeo 33 SC12 regala un perfetto equilibrio fra potenza, guidabilità e bilanciamento. Questo modello nacque nel solco di un ritrovato vigore sportivo del “biscione”. Dopo una fase di assenza, nel 1964 Alfa Romeo tornò ad impegnarsi in forma ufficiale nel mondo delle corse, avvalendosi del supporto dell’Autodelta di Carlo Chiti. Presero forma i tempi felici delle Giulia TZ, delle GTA e GT Am, che nelle gare Turismo fecero valere la loro legge per un paio di lustri ed anche oltre. Fra le stradali giunse la spider Duetto: era il 1966.
Sbocciarono anche le Tipo 33, che si misero in mostra nel Campionato Sport Prototipi, vinto nel 1975 e 1977. Della 33 ci fu anche una versione stradale, un’opera d’arte costruita in 18 esemplari tra il 1967 e il 1969. Oggi gustiamo i fotogrammi sonori dell’Alfa Romeo 33 SC12 impegnata in una gara in salita di alcuni anni fa. Siete pronti ad emozionarvi? Allora accendete le casse e date il comando dello start al video. Buon divertimento!