Sembrerà strano ma per una volta sindacati e politica sembrano in sintonia. L’oggetto di questa specie di unità di intenti è la situazione occupazionale che si sta vivendo a Melfi, nello stabilimento ex FCA e oggi Stellantis e in tutto l’indotto. Evidentemente la situazione e le preoccupazioni di molti non sono campate in aria.
La novità delle ultime ore è che i Ministri direttamente competenti in materia, cioè il Ministro Giancarlo Giorgetti, con delega allo Sviluppo Economico ed il Ministro Enrico Giovannini con delega alle Infrastrutture, vengono sollecitati insieme al governo, ad intervenire prontamente. Richieste trasversali, che arrivano dal Movimento 5 Stelle e da Italia Viva ma che probabilmente trovano l’avallo di tutte le componenti politiche.
Secondo molti (sindacati e politici), il governo dovrebbe finalmente entrare a piedi uniti sulla vicenda Stellantis, perché una delle accuse che si muovono al nostro Esecutivo è proprio l’assenza di interventi nonostante le continue, pessime notizie che arrivano da Stelantis su Melfi e su tutti gli altri siti produttivi italiani del colosso dell’Automotive nato a seguito di fusione tra PSA ed FCA.
Cosa sta succedendo nelle stanze dei bottoni
Il punto resta quello di cui parliamo da giorni. I vertici di Stellantis iniziano a tagliare i costi degli stabilimenti nostrani perché reputati troppo alti.
E se da un lato si taglia sui servizi (pulizia e mensa per esempio sono finiti nel mirino della politica di contenimento dei costi che anche il CEO Tavares dal primo giorno successivo alla fusione ha dichiarato di voler attuare), la cosa che ai lavoratori mette maggiormente agitazione è il ricorso costante alla Cassa Integrazione Guadagni.
Che sia una situazione delicata quindi non è un mistero. Per questo sia i sindacati che la politica per una volta sembrano uniti nell’intento di sostenere alcune iniziative volte proprio a dirimere la questione di Stellantis.
Dossier Melfi per i Ministri Giancarlo Giorgetti ed Enrico Giovannini
Continuano le iniziative riguardo la questione Stellantis, con lo stabilimento di Località San Nicola di Melfi in prima linea. I sindacati hanno ottenuto un nuovo summit per il 15 aprile, e nel frattempo si susseguono gli incontri.
Per esempio, c’è stato quello con Fratelli d’Italia. Il Partito dell’Onorevole Giorgia Meloni, da sempre è il più duro nel commentare la fusione tra PSA ed FCA, considerata dal partito di Centrodestra come una svendita della Fiat ai francesi.
Il fatto che in Stellantis il governo transalpino abbia una partecipazione mentre il nostro Esecutivo no è alla base di diverse polemiche, perché si ritiene la componente francese di Stellantis più forte di quella italiana. e non è certo solo il centrodestra a dirlo dal momento che per esempio, mesi fa fu addirittura l’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi a dire pressoché la stessa cosa in diretta TV su La7.
E adesso si apre un autentico dossier per la questione Melfi. Dopo che il senatore Adolfo Urso (Parlamentare di Fratelli d’Italia) ha lanciato la proposta di chiedere l’intervento di Cassa Depositi e Prestiti come è stato fatto per l’Ilva di Taranto, adesso sono i renziani di Italia Viva a muoversi.
C’è stato un summit in videoconferenza tra rappresentanti di Italia Viva e i segretari della Basilicata di Fim, Uilm, Fiom e Fismic. Al summit anche le voci di due consiglieri Regionali di Italia Viva (Braia e Polese), un parlamentare reziano (Sara Moretto), e alcuni imprenditori del settore.
E da Italia Viva è partita una iniziativa ufficiale, perché con prima firmataria proprio l’Onorevole Sara Moretto, il gruppo che fa capo all’ex Premier Matteo Renzi ha prodotto una interrogazione parlamentare al Ministro dello Sviluppo Economico, il leghista Giancarlo Giorgetti.
Anche il Movimento 5 Stelle si muove
A quest’ultimo però, sempre sulla vicenda Stellantis nelle ultime ore è arrivata una interrogazione pure da parte del Movimento 5 Stelle.
“Attivazione del Governo su tutta la vicenda Stellantis e in particolare sul prossimo incontro già fissato per il prossimo 15 aprile che si terrà a Torino tra vertici aziendali e parti sociali”, questa la richiesta dei grillini tra cui figura pure il senatore Lomuti, originario della Basilicata.
Italia Viva chiede un tavolo di consultazione
Tornando ad Italia Viva, nell’interrogazione a cui adesso dovrà rispondere Giorgetti, si chiede “l’attivazione del tavolo di consultazione con l’azienda”. L’iniziativa di Italia Viva viene accompagnata pure dalla promessa di “stimolare il governo per sostenere le produzioni presenti sul territorio, come i motori ibridi prodotti da Stellantis e non soltanto l’elettrico e l’idrogeno, i cui tempi di industrializzazione in Italia sono più lunghi e rischiano di avvantaggiare i competitor di altri paesi”. Vanno registrate anche le parole della parlamentare Sara Moretti che ha dichiarato di essere “pronta ad aprire immediatamente un dossier per il potenziamento infrastrutturale dell’area di San Nicola di Melfi, presso il Ministero guidato da Enrico Giovannini e dal viceministro alle Infrastrutture Teresa Bellanova”.
Come dicevamo però, la linea del pronto intervento è trasversale, dal momento che per esempio, il senatore lucano Pasquale Pepe, in forza alla lega e Sindaco di Tolve, ha detto di trovare giusta la proposta di Fratelli d’Italia di coinvolgere Cassa Depositi e Prestiti.
“Se siamo di fronte a difficoltà dovute alla pandemia non mi scandalizzerei dell’ingresso di Cassa depositi e prestiti in Stellantis”, queste le parole di Pepe come le riporta il “Quotidiano del Sud”, che ha tirato dentro anche l’emergenza sanitaria ed economica per il Covid.
Tagli del personale, dei turni e tagli alle linee produttive
Resta l’angoscia dei lavoratori in tutta questa incresciosa situazione che da settimane tiene tutti con il fiato sospeso. Anche nella videoconferenza con Italia Viva, dal mondo del lavoro è stata messa in risalto la grande preoccupazione che esiste tra i lavoratori.
È la cancellazione di una linea produttiva a Melfi quello che tiene tutti in agitazione, perché gli indizi in questo senso sono evidenti. Basti pensare che è stata di fatto cancellata l’ipotesi di inserire il terzo turno lavorativo, messo in agenda a partire dal 15 febbraio scorso.
E non meno allarmanti sono l’annunciato taglio dei servizi esterni che a livello occupazionale rischia di costare 40 posti di lavoro e il prolungamento della cassa integrazione già confermata fino al prossimo mese di maggio.
Anche le vicissitudini del mercato, con il calo delle vendite è preoccupante. A maggior ragione se si pensa che lo stabilimento ex FCA di Località San Nicola di Melfi sarà interessato anche dalla interruzione della produzione dei tre modelli di auto che venivano prodotti.