Mick Jagger ama le supercar e nel suo garage ha trovato spazio una fantastica Ferrari GTO del 1984. Si tratta di un capolavoro della casa di Maranello, sbocciato in un decennio dove le altre icone del marchio erano la Testarossa e la F40. Tre auto da poster, che hanno fatto sognare generazioni di appassionati, ad ogni latitudine del mondo.
I più fortunati hanno potuto concedersi il privilegio dell’acquisto, per gustarne le alchimie dinamiche. Facile immaginare le scariche emotive di cui si sono giovati. Alla ristretta élite appartiene il leggendario frontman dei Rolling Stones. Lui, in quel periodo, si regalò uno dei due modelli in tiratura limitata del trio, destinato ad essere anche il più raro: la Ferrari GTO, nata in soli 272 esemplari, contro i 200 inizialmente previsti.
A far scoccare la scintilla ci pensò l’allora moglie Jerry Hall, madre di quattro dei suoi figli. Galetto fu un articolo che lei gli mise davanti, in cui si parlava del modello in arrivo, con le immagini di un esemplare ancora camuffato, fissato negli scatti accanto al prototipo della Testarossa, anch’essa in uscita. Pur se coperte da un camouflage cromatico, le forme della nuova V8 biturbo del “cavallino rampante” emergevano in modo chiaro. Non fu difficile per Mick Jagger innamorarsi dei seducenti volumi esibiti dalla Ferrari GTO. Istantanea la decisione di comprarne una una.
Jagger volle subito ordinare la Ferrari GTO
Per prenotarla, il cantautore e musicista britannico si mise in viaggio, con destinazione Maranello. Tutto avvenne in modo molto rapido, perché i sogni non si lasciano scappare. Il coinvolgimento sensoriale fu così forte che il leader dei mitici Rolling Stones decise di tornare in Emilia Romagna, per ritirare personalmente la sua “rossa”, un volta pronta per la consegna. Non contento, si mise subito in viaggio con lei, per portarla fino al suo castello della Loira. Immagino le emozioni consegnate da quella esperienza di guida su strada, al posto guida di un autentico capolavoro Made in Italy.
Mick Jagger, che è uno dei nomi più importanti della musica di tutti i tempi, si è da sempre approcciato con passione al mondo dell’auto. I suoi successi professionali gli hanno permesso di accumulare una grande ricchezza, che in parte ha destinato all’acquisto di splendide macchine. La Ferrari GTO del 1984 è, probabilmente, la migliore vettura avuta nella sua vita. L’artista britannico sapeva guidarla anche molto bene. Si narra infatti che avesse ricevuto lezioni di guida veloce da un certo James Hunt.
Un corso di pilotaggio speciale, utile per spremere il potenziale di una supercar del “cavallino rampante” che erogava 400 scalpitanti cavalli, frutto della magnifiche alchimie di un motore otto cilindri biturbo da 2.855 cc, dotato di iniezione elettronica Weber-Marelli IAW. Il risultato? Delle prestazioni assolutamente fuori dal comune: velocità massima di 305 km/h, accelerazione 0-100 km/h in 4.9 secondi, 0-400 metri in 12.7 secondi, chilometro con partenza da fermo in 21.7 secondi. Roba da restare scioccati, almeno in quegli anni.
Una regina di bellezza e di potenza
La Ferrari GTO, nota anche in via non ufficiale come 288 GTO, fu prodotta dal 1984 al 1985. Il suo look sembra quello di una 308 GTB vitaminizzata, ma cambiano le proporzioni, anche in virtù della disposizione longitudinale del cuore, in luogo di quella trasversale del modello fonte di ispirazione stilistica. I parafanghi sono allargati, lo spoiler posteriore è maggiorato, ai fianchi spuntano tre feritoie che ricordano quelle della mitica Ferrari 250 GTO. L’effetto è stratosferico. Si può parlare di uno dei grandi capolavori di Pininfarina. Da notare, sulla parte bassa dello specchio di coda, la presenza del cambio montato a sbalzo dietro il propulsore.
Bellissima e potente, la Ferrari GTO ha forme scultoree e meccanica di razza. In totale, come dicevamo, sono stati prodotti 272 esemplari: gli ultimi due, nati dopo la fine della produzione del modello, furono richiesti personalmente da Gianni Agnelli e finirono nelle mani di Niki Lauda e di un amico mediorientale dell’avvocato.