Dal 1987, una rara e preziosa Ferrari 308 GTB in vetroresina era rimasta abbandonata in un fienile, prima che un appassionato la ritrovasse e la rimettesse a posto. Per fortuna lo stato di forma della vettura era buono e non ha imposto interventi radicali per il ripristino. La storia sembra provenire da un tempo passato, forse remoto, ma ancora oggi succedono eventi fortuiti come questo, che fanno la gioia dei cercatori d’auto.
Stiamo parlando di un modello entrato nel cuore di tantissima gente, non solo per la saga cinematografica di Magnum P.I., anche se quest’ultima ha in parte concorso alla sua notorietà. Costruita dal 1975 al 1985, in versione GTB (Gran Turismo Berlinetta) e GTS (Gran Turismo Spider), la 308 è un capolavoro di stile, firmato da Leonardo Fioravanti per Pininfarina. Le sue linee, destinate all’eternità, hanno qualcosa di magico. Impossibile resistere al richiamo del loro splendore. Nella carrozzeria del modello si coniugano in modo mirabile l’eleganza e la sportività.
Ferrari 308 GTB in vetroresina: un primato
La versione in vetroresina -che segnò l’esordio di questa soluzione fra le “rosse” di serie- sbocciò dalle linee produttive negli anni iniziali della 308, fino al termine del 1976 per le vetture destinate al mercato statunitense e fino al 1977 per quelle destinate al mercato europeo. Poi si passò all’acciaio. Oggi la prima delle due, cioè quella con carrozzeria in fibra di vetro, è molto più costosa e ricercata. A suo favore, non solo la rarità, ma anche la leggerezza, con soli 1050 chilogrammi segnati alla bilancia. Si tratta di una cifra inferiore di 150 chilogrammi rispetto all’altra. Chiari i vantaggi sul piano dinamico e prestazionale. Pure il piacere di guida ne trae giovamento.
La Ferrari 308 GTB in vetroresina, alla stregua delle altre della stessa famiglia che vennero dopo, aveva il motore disposto in posizione centrale-trasversale. Questa berlinetta scaricava a terra la sua potenza sulle ruote posteriori, come da lunga e radicata tradizione della casa di Maranello. Il motore era un V8 di tre litri di cilindrata che, nella versione europea, erogava 255 cavalli a 7700 giri al minuto. Più basso il valore energetico per la variante USA, soffocata dalle norme sulle emissioni di quel paese, che si doveva “accontentare” di 240 cavalli di potenza a 6600 giri al minuto. La lubrificazione era a carter secco, come da tradizione racing.
Prestazioni e piacere di guida Made in Maranello
Il vigore dell’unità propulsiva della Ferrari 308 GTB in vetroresina veniva scaricato a terra con l’ausilio di un cambio sincronizzato a cinque rapporti. La leva scorreva nella classica griglia cromata, bella a vedersi e seducente per i tocchi metallici regalati ad ogni passaggio di marcia. Sul piano strutturale, i tecnici del “cavallino rampante” puntarono su un telaio tubolare in acciaio, soluzione a loro molto familiare. Notevoli le performance, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 6.1 secondi e una velocità massima di 252 km/h.
Alla qualità delle sue dinamiche concorrevano le sospensioni indipendenti, con quadrilateri trasversali, molle elicoidali coassiali con gli ammortizzatori telescopici, barra stabilizzatrice. Il compito di rallentare la foga di questa “rossa” era assegnato a quattro freni a disco autoventilati, che nella loro azione si giovavano del peso contenuto del modello. Solo 750 esemplari di Ferrari 308 GTB in vetroresina sono sbocciati nel corso del tempo.
Uno di questi è stato ritrovato in un fienile, in condizioni decenti. Ora è tornato al suo massimo splendore e il video odierno ce lo mostra, con alcune riprese on board davvero coinvolgenti. Come sempre, vi consigliamo di accendere le casse, per non perdere le note del sonoro otto cilindri di Maranello, ben fissate nell’audio del filmato. Buon divertimento!