La passione di Little Tony per le belle auto è un fatto risaputo, che scavalca la cerchia dei suoi più stretti estimatori. Il celebre cantante, scomparso nel 2013, aveva un debole per le Ferrari, ma nel suo garage, fra le altre, ha trovato spazio anche un’Alfa Romeo 2000 Spider Touring del 1962. Questa vettura è stata una delle prime, di prestigio, ad entrare nel suo cuore matto. Una scoperta di gran classe che il divo sanmarinese usava per le tournée. Fu da qui che, forse, prese le mosse l’amore per le altre.
Facile farsi sedurre dall’Alfa 2000 Spider Touring, per il fascino delle forme disegnate dalla storica carrozzeria milanese riportata nella sigla del modello. Qui, però, non c’è stato il ricorso al metodo di costruzione Superleggera, ossia con pannelli in alluminio ancorati a una snella trama in acciaio saldata al telaio. Touring, infatti, ha dovuto piegarsi per l’occasione a una monoscocca interamente in acciaio. Sua anche la costruzione dell’auto.
Alfa Romeo 2000 Spider Touring: 2 posti da vivere
Il vernissage avvenne nel 1958, quando il pubblico poté ammirare le forme di questa splendida creatura scoperta, destinata a ritagliarsi uno spazio nei sogni di molti. Qualcuno riuscì anche a tradurre il desiderio in realtà, come nel caso di Little Tony, che la usava sempre con la capote abbassata. Perfetta per le sfilate nei lungomari più chic del pianeta, l’Alfa Romeo 2000 Spider Touring aveva le note giuste per sedurre. Era inoltre una 2 posti secchi, quindi il modello ideale per una coppia in cerca di esperienze indimenticabili.
Grandi le dimensioni, testimoniate dalle seguenti cifre: 4.500 mm di lunghezza, 1.660 mm di larghezza. Il passo era di 2.500 mm: un buon alleato della stabilità in curva. La possanza sportiva c’era tutta nel look, che faceva girare le teste, ma il motore non era da auto da pista, perché aveva una missione completamente diversa.
Si trattava di un 4 cilindri in linea raffreddato ad acqua, da 1.975 centimetri cubi di cilindrata. Aveva il basamento in ghisa e la testata in alluminio. Due le valvole per cilindro; altrettanti i carburatori doppio corpo Solex 44 PHH. La potenza massima toccava quota 115 cavalli a 5.700 giri al minuto, mentre la coppia massima si attestava a 14,9 Kgm a 3.600 giri al minuto. Sul fronte della punta velocistica, il valore limite segnato dall’auto era di 175 km/h: ben lontano da quello delle sportive, ma in linea con la natura del modello. Il cambio era a cinque marce.
Stile di un grande maestro italiano
Basata sul telaio della versione berlina, l’Alfa Romeo 2000 Spider Touring ne ereditava la meccanica, ma aveva una personalità tutta sua, che la rendeva diversa dall’altra. Lo stile, dovuto all’estro di Rodolfo Bonetto, era molto coinvolgente e decisamente più gradevole di quello della sorella coperta, non solo per il design, ma anche per il diverso quadro dimensionale, che la rendeva più graffiante.
Elegante e sportivo era l’abitacolo dell’auto, con un allestimento felicemente intonato alla tela generale e allo spirito del modello. Little Tony seppe amare questa vettura, che aprì le porte alle altre della sua raccolta. Dopo l’Alfa Romeo 2000 Spider Touring, il celebre cantante (al secolo Antonio Ciacci) ebbe diverse fuoriserie italiane in rimessa, come la Lamborghini Miura e, soprattutto, come le Ferrari. Nel tempo la sua passione per le “rosse” di Maranello divenne talmente forte da portarlo a fondare a Roma il Club Ferrari Appia Antica, di cui fu anche presidente.
Nel suo garage passarono tanti gioielli del “cavallino rampante”, che fecero sempre più ricca una collezione da sogno. I modelli più importanti della raccolta furono la Ferrari 365 GTB/4 “Daytona”, la Ferrari 275 GTB e la leggendaria Ferrari 250 GT Spyder California SWB: nomi che spingono in alto i battiti del cuore matto degli appassionati del mito di Maranello e…non soltanto loro.
Video indicativi, non riferiti all’esemplare personale di Little Tony