Il primo trimestre del 2021 è stato caratterizzato da un continuo ricorso agli ammortizzatori sociali per gli stabilimenti produttivi di Stellantis in Italia. La crisi dei chip, con diversi problemi con le forniture di semiconduttori, e le basse vendite in Europa, legate alla pandemia, hanno rallentamento in diverse occasioni le attività produttive dei siti del gruppo in Italia.
I dati rivelati da Fim Cisl consentono di fotografare, al meglio, lo stato delle attività negli stabilimenti Stellantis. Nel corso dei primi tre mesi, i siti italiani del gruppo hanno prodotto un totale di 208.242 unità. Rispetto al 2020 si registra una crescita del +30.9%. Il confronto con lo scorso anno è condizionato dal lockdown che fermò gli stabilimenti italiani dalla seconda settimana di marzo (la ripresa produttiva iniziò a fine aprile).
In merito ai dati diffusi in queste ore, registriamo le parole del segretario nazionale Fim Cisl, Ferdinando Uliano, che mette in evidenza “gli effetti positivi determinati dalla nuova 500 full electric, dai lanci degli ibridi di Jeep Compass, Renegade, Panda e dall’ottima affermazione dei veicoli commerciali, che rappresentano oltre un terzo della produzione complessiva”.
Sul futuro delle attività di Stellantis in Italia, inoltre, la Fim Cisl sottolinea: “Nell’incontro del 15 aprire verificheremo anche lo stato di completamento del vecchio piano 2019-2021 da 5 miliardi d’investimenti”. Ricordiamo che i progetti in cantiere sono diversi e dovrebbero arrivare tutti nel giro dei prossimi mesi, con il completamento del “Piano Italia”, confermato lo scorso giugno in via “definitiva” da FCA.
Ecco i dati sulla produzione di Stellantis nei vari stabilimenti italiani.
L’importanza dei veicoli commerciali nella produzione di Stellantis in Italia
A trascinare le attività produttive di Stellantis in Italia è il polo Sevel-Atessa, sede di produzione dei veicoli commerciali del gruppo. Nel corso del primo trimestre del 2021, il sito produttivo ha registrato un totale di 81.480 unità prodotte. Complessivamente, la produzione della Sevel vale circa il 40% della produzione complessiva di Stellantis in Italia, almeno per quanto riguarda le unità prodotte.
Ricordiamo che nello stabilimento Sevel, a partire dal mese di maggio, è previsto un incremento delle attività produttive con l’aggiunta di un turno extra su base settimanale, fissato nella notte di domenica. Il nuovo turno garantirà un ulteriore incremento delle attività produttive di veicoli commerciali in Italia, sempre più importanti per il gruppo.
La produzione di auto in Italia: Melfi è il punto di riferimento
Come prevedibile, è lo stabilimento di Melfi ad essere il punto di riferimento della produzione italiana di auto. Il sito lucano, sede di produzione di Compass, Renegade e 500X, ha chiuso il trimestre con 63.805 unità prodotte. Il sito rappresenta circa la metà della produzione di auto in Italia di Stellantis, pari a 126 mila unità (+25%) nel primo trimestre.
Ricordiamo che Melfi, nonostante i numeri, ha vissuto un primo trimestre complicato. Il sito produttivo lucano, infatti, è alle prese con i problemi di approvvigionamento dei chip e con un mercato auto europeo ancora in crisi. La produzione è stata sospesa per 10 giorni ad aprile e la cassa integrazione è stata estesa sino ad inizio maggio.
Alle spalle dello stabilimento lucano, tra i principali siti di Stellantis in Italia, troviamo Pomigliano d’Arco, sede di produzione della Fiat Panda, che fa segnare un totale di 33,980 unità prodotte. Da segnalare le 10.566 unità prodotte a Cassino, sede di produzione delle Alfa Romeo Giulia e Stelvio, e le 18,311 unità del polo torinese, che comprende Mirafiori e Grugliasco, in forte crescita grazie all’avvio della produzione della 500 Elettrica. A completare i dati ci sono le 100 unità di Maserati MC20 prodotte a Modena.